di Umair Haque
22 Novembre 2018

dal Sito Web Eudaimonia

traduzione di Claudiordali

Versione originale in inglese

Versione in spagnolo

 

 

 

 

 



Perché il Capitalismo
Più ha Successo e Più Fallisce?
Cosa Comporta?
 

 


Ogni volta che scrivo sul capitalismo, succede qualcosa di strano e folle.

"Non si tratta nemmeno di capitalismo, ragazzi! E' ora di crescere!!"

Giusto...?

Pare proprio che il capitalismo sia qualsiasi cosa uno intenda e dica che sia. Suppongo che, come è successo con gli déi, per ogni persona il capitalismo vuole dire una cosa diversa.

Tuttavia, questo fatto ci fa capire ancor meno le cose, ci lascia ciechi, confusi e ci fa andare alla rinfusa. Le epoche buie si trovano alla fine della strada in cui non si fanno domande sulla verità, che, più o meno, è il posto in cui è diretta l'America, o forse tutto il mondo.

Parliamo quindi di alcuni miti del capitalismo, ognuno basato su una diversa definizione della parola, e vediamo se riusciamo capire un po' di più su cos’è "veramente".

 

 

 

1 - Il mito del capitalismo "platonico"

Gli anglosassoni amano dirmi che il capitalismo è un ideale "platonico":

se solo lasciassimo i capitalisti alle loro cose e la smettessimo di interferire, la concorrenza garantirebbe che la virtù porti sia prosperità che decenza.

Questo mito - che è anche quello del capitalismo laissez-faire - è il più facile da confutare. Lo abbiamo provato più e più volte.

Prima, durante la Gilded Age e poi ancora durante l'austerity, dagli anni '80 ad oggi.

Abbiamo rimosso tutti gli ostacoli che potevamo dalla strada dei capitalisti.

Ciò che ne risultò non fu l'esplosione della concorrenza, ma l'esatto opposto: emersero enormi monopoli che voltarono le spalle alle persone e le sfruttarono in cinque modi:

  1. sottopagandole

  2. sovraccaricandole di responsabilità

  3. sovraccaricandole di lavoro

  4. trasferendo su di loro i costi come contribuenti

  5. corrodendo la democrazia

Però, una bella lista, vero...?

Il mito del capitalismo "platonico" è solo questo: un mito. Se lo lasciassimo andare, il capitalismo non raggiungerà mai un qualche tipo di perfetto ideale di competizione, virtù e prosperità, ma ne risulterebbe esattamente l'opposto.

Cosa ci dice sulla sua natura?
 

 

 


2 - Il mito del capitalismo darwiniano

Questo mito si basa sul primo, ovvero che attraverso la competizione magicamente si verificherà una sorta di verdetto darwiniano:

la sopravvivenza del più forte si tradurrà in un bene più grande per tutti.

Tuttavia, per più forte qui si intendono i "prodotti" o i "servizi", in altre parole le materie prime, non le persone.

Il problema è che il capitalismo è troppo darwiniano perché una società possa davvero sopravvivere, in quanto le persone non vengono selezionate in base a una scelta naturale, bensì per le caratteristiche ritenute "idonee" dai capitalisti.

Di quali caratteristiche stiamo parlando?

  • crudeltà

  • malizia

  • avidità

  • avarizia

  • astuzia

  • inautenticità

Questo è ciò che serve per arrivare ai vertici del sistema capitalistico, perché, ovviamente, questo è precisamente ciò che premiano, coltivano e valorizzano, poiché il loro unico scopo è massimizzare ciecamente il profitto, ad ogni costo.

Tuttavia, ciò significa anche che le persone che non coltivano o non riescono a coltivare questi attributi, sono considerate come delle passività e degli oneri per il sistema capitalistico.

Quindi, cosa succede loro? Che vengono scartate, maltrattate e gettate via ...

Il risultato è che sono i peggiori, e non i migliori, a salire verso l'alto e guadagnare fortune inimmaginabili, spesso tirando fuori il peggio, mentre i migliori e i più brillanti finiscono per lavorare per loro, sprecando così i loro talenti. Vi basta guardare l'America per vedere come funziona.

Il capitalismo è darwiniano, è vero, ma non in modo nobile, produttivo, creativo, bensì autodistruttivo, calamitoso e vorace.

Seleziona i peggiori tra noi e li mette al comando delle risorse di un'intera economia, ovvero il tempo, lo sforzo, la creatività, l'immaginazione e le idee. E' per questo che le nazioni che fanno affidamento sul capitalismo, come l'America, crollano.

Le risorse vengono sprecate per cose sciocche e dispendiose:

yacht, mega ville (McMansions) e bolle del mercato azionario, guadagnate dando alla gente farmaci scadenti, acqua potabile da schifo e un'istruzione mediocre, invece che investire sulla salute, la previdenza e la ricerca,

... proprio perché il capitalismo sceglie sempre il peggio e mai il meglio, sia nelle cose che nelle persone.

Se avete dei dubbi, chiedetevi perché l'America non è più leader in nessun campo.
 

 

 


3 - Il mito del capitalismo di Emerson

Ralph Emerson scrisse a proposito del "autosufficienza" e da allora, gli americani in particolare, amano pensare al capitalismo come l'esercizio di un forte, robusto e coraggioso affidamento sulle proprie forze, qualcosa come sopravvivere all'inverno dello Yukon.

Ma non è niente del genere. Se comprendeste che il capitalismo allo stato selvaggio distruggerebbe la società, per mantenere vivo il capitalismo a un livello sano e quindi moderato, dovrebbe essere frenato, il che significa un governo.

E' questo il punto...

In particolare, il pensiero americano ha commesso un errore fatale: supponendo che il capitalismo voglia dire "autosufficienza", hanno anche presupposto che la società non debba aver bisogno di investimenti sociali, beni pubblici, governo e democrazia.

Ecco perché nell'America di oggi tutte queste cose mancano - LOL...

Ma il capitalismo non è e non è mai stato autosufficiente: ha sempre dipeso, prima di tutto, dal socialismo. La schiavitù dipendeva in modo critico dalle leggi e dalle regole marittime, e dalla loro applicazione. Le colonie avevano bisogno della marina e delle armate.

Oggi il capitalismo è fortemente sostenuto dal socialismo in tutti i modi immaginabili, dalle leggi, dai codici, dai tribunali, dalle strade e dai ponti, dagli ospedali e dalle scuole.

Anche ogni grande "innovazione" capitalista è stata, prima di tutto, una svolta nella ricerca pubblica:

Il capitalismo non è autosufficiente; finge di esserlo e vi insegnano che lo è, così finite per convincervi. E' precisamente il modo in cui vi sfrutta, perché in questo modo non sapete nemmeno che state rubando la vostra eredità chiamandola carità.

 

 

 

4 - Il mito del capitalismo di Bentham

Ora metterò in cattiva luce Jeremy Bentham, ma così facendo comprenderete che le intuizioni di Bentham sull'utilità e "l'utilitarismo", alcuni secoli dopo furono crudelmente travisate dai pensatori americani, i quali arrivarono a credere che se ci dedicassimo a ciò che è più utile per gli altri, il capitalismo ci avrebbe resi tutti migliori.

Ma è vero? Come funziona?

Se il capitalismo sceglie i peggiori per il ruolo di produttori e noi lavoriamo per loro senza avere alcun potere,

  • come potremmo mai concentrarci su ciò che è "utile" per gli altri?

  • il sistema sanitario pubblico, la pensione e l'assistenza all'infanzia non sono forse più "utili" di cento Facebook o Amazon?

  • quindi perché Zuck e Jeff sono incredibilmente ricchi e gli americani non hanno quei sistemi?

Il mito dice che il capitalismo evocherà magicamente le cose più utili per la gente, per cui vivremo delle vite magiche piene di agi e comfort.

Vi basta guardare l'America per vedere che non è vero.

Gli americani sono bombardati dalle cose più relativamente inutili, tipo Alexa, Siri e via dicendo. È vero che queste cose possono rendervi la vita un po' più facile e comoda.

Tuttavia, nella classifica delle cose veramente utili per gli esseri umani, essere in grado di reclinarsi sulla chaise longue di Nero o avere uno spazzolino da denti automatico, non arrivano nemmeno agli ultimi posti se non si può avere un(a) decente,

  • servizio sanitario

  • reddito

  • possibilità di risparmiare

  • istruzione

  • pensione

Per vivere, l’umanità ha bisogno di cure, nutrimento, sostegno e coltivazioni, ma il capitalismo non ha alcun incentivo o ragione per fornirgliele.

Eppure sono le cose più utili di tutte, perché sono quelle che usiamo quando siamo vulnerabili e abbiamo davvero bisogno. In questo modo, il capitalismo priva la società di ciò che è veramente utile.

Sono le democrazie sociali dentro le quali ci sono le cose più utili per le persone, quelle di cui beneficiano maggiormente quando sono nel momento del bisogno, come la medicina, la pensione o l'assistenza all'infanzia; ecco perché non fanno affidamento sul capitalismo per averle.

In effetti, pensandoci bene, il capitalismo fa esattamente l'opposto di fornire le cose di cui le persone hanno più bisogno, che poi è ciò che si intende con "utilitarismo".

Quando le persone sono vulnerabili e si trovano in grande e disperato bisogno, è il momento esatto in cui il capitalismo sfrutta le loro debolezze il più selvaggiamente e spietatamente possibile, senza coscienza, rimorso e pietà.

Questo è il motivo per cui gli stessi farmaci di base, come l'insulina, in America costano centinaia di volte in più che altrove. In America questo vale per tutto ciò di cui le persone hanno bisogno quando sono vulnerabili, dai soldi, al cibo, a un riparo.

La regola del capitalismo è quella di sfruttare - approfittarsi delle persone proprio nel momento in cui hanno più bisogno, non sostenerle.

Da ciò nasce il fenomeno della "bancarotta medica":

i soldi o la vita...

Una società del genere è sempre a corto di cose utili, ed è per questo che,

  • l’assistenza sanitaria

  • l’educazione

  • la pensione

  • l’assistenza all’infanzia,

...sono tutte cose che in America vengono attentamente razionate: in poche parole non ce n'è abbastanza per tutti.

 

 

 

5 - Il mito del buon capitalismo

Questo mito dice che il capitalismo ci renderà tutti, non solo i capitalisti, delle persone migliori, virtuose e nobili, infondendo in noi i valori come la moderazione, l'umiltà, il coraggio e la saggezza, e rendendoci "allocentrici" o altrimenti attenti.

Vi sembra che le cose funzionino così? Prendiamo l’America come esempio.

A mio parere, gli americani non sembrano particolarmente virtuosi, allocentrici e "altruisti"; purtroppo l'evidenza ci suggerisce proprio l'opposto.

La cultura americana è nota in tutto il mondo per il suo estremo egoismo, l'aggressività, il dominio, il bisogno di punire e controllare, la crudeltà, l'ostilità e il sospetto.

Quelle sono le sue caratteristiche normali, valorizzate e apprezzate; è per questo che ha il più alto tasso di violenze, abusi, incarcerazioni, senzatetto, povertà, il minimo dei diritti per le donne e per le minoranze, i tassi più bassi di progresso sociale e così via.

Non lo dico in modo giudicativo, solo osservativo. Lungi dal vivere vite fatte di virtù nobili, gli americani sembrano vivere in uno stato frammentato.

O sono gravemente e tristemente traumatizzati dal capitalismo, al punto che la depressione e il suicidio sono alle stelle, una cosa quasi unica al mondo, o sono impegnati furiosamente nella corsa al consumismo, i cui valori sono quelli di esprimere la superiorità attraverso sempre più acquisti, seguendo uno schema gerarchico vecchio come il cucco.

O forse sono entrambi: uno la conseguenza dell'altro...

Per cui, se il capitalismo rendesse alcune persone nobili e virtuose, e altre attente, allocentriche, gentili e garbate ... allora,

  • perché in America non si vedono?

  • perché l'America è l'unica nazione che lascia morire i propri figli a scuola e fa sì che sia il popolo a finanziare il fondo salva-vita per l'assistenza sanitaria?

  • gli americani sono davvero utili l'uno per l'altro - o forse si usano solamente l'un l'altro?

C'è un mondo di differenza - che era il punto di Bentham.

La realtà è che il capitalismo non rende le persone nobili e virtuose, ma esattamente il contrario, perché prima di tutto le rende povere. Siccome nei sistemi capitalistici le persone vivono ai margini della perenne rovina, a prescindere da quanto nominalmente "ricche" diventeranno, si comporteranno come la precedente classe media americana, in cui possedere una virtù era un lusso.

Mentre state lottando per mettere del cibo in tavola per i vostri figli, le nobili e grandi virtù sono delle teorizzazioni molto inutili.

Il capitalismo imbroglia le persone che hanno più possibilità e virtù, come gli americani, intrappolandole in vite frenetiche, nella ricerca del proprio status, in infinite competizioni per esprimere la loro superiorità in modo superficiale, banale e insignificante, trasformando le loro vite in giochi a quiz da quattro soldi e lotterie della disperazione.

Il risultato è che le persone rimangono povere, che è proprio quello che il capitalismo vuole, perché faranno di tutto per sopravvivere. A questo punto potreste persino credere nel prossimo mito:

che resterete oberati di lavoro e sottopagati nella speranza che un giorno, anche voi sarete dei capitalisti.

Succederà davvero...?
 

 

 


6 - Il mito del capitalismo neoclassico

Ora, tutto quanto detto sopra va contro il più grande mito capitalista di tutti, che è quello a cui probabilmente credete ancora, persino se non pensate di farlo.

Questo mito dice che il capitalismo farà piovere prosperità dall'alto. Cioè, un giorno tutti saranno capitalisti e vivranno una vita di indicibili ricchezze, comfort e agi, e senza dover lavorare.

Magari vale anche per voi, o per lo meno, pensate che stareste meglio con più capitalismo, non con meno.

Giusto? No, sbagliato ...

Quanti americani sono veramente dei capitalisti? Meno del 10%. Questo è il numero degli americani che possiedono la maggior parte delle azioni, delle obbligazioni e delle imprese.

Lasciatemelo mettere in prospettiva:

questo 10% ... dopo secoli di capitalismo.

Cominciate a vedere dov'è il problema? Perché quel numero non è cresciuto?

 

Fermi un attimo - poniamo la domanda diversamente:

sta crescendo? Assolutamente no.

Si sta riducendo:

l'ultima tendenza, che è quella di "riacquistare le azioni", sta a significare che il

numero dei capitalisti si è di fatto ridotto e quindi non cresce. Tuttavia, la quantità di capitalismo nella società è cresciuta in maniera massiccia, in quanto la maggior parte delle risorse della società sono controllate da privati e non dal pubblico.

Vedete dov'è il problema? Un numero piccolissimo di persone controlla una parte vastissima dell'intera società.

Ciò non è mai accaduto sotto il capitalismo. Non c'è mai stato un tempo in cui il capitalismo pioveva giù da tutte le parti, per cui, a questo punto, dopo secoli di capitalismo sempre più estremo, è vero che solo il 10% degli americani sono capitalisti, e il fatto che questo numero si stia riducendo, ne è la prova schiacciante, tragica, bizzarra e divertente.

(No, "possedere una casa" con un mutuo gigantesco da pagare alla banca, non vi rende dei capitalisti. Se vi siete ritagliati una vita agiata alle spalle di qualcuno, allora forse si. Se vi siete indebitati per acquistare dei beni, ciò fa di voi un semplice proletario, che è il contrario di capitalista.)
 


***
 


Ora, la ragione per cui vi dico che probabilmente credete a questo mito, è che mentre io critico il capitalismo, una parte di voi probabilmente si ribella ed è un po' arrabbiata con me.

In altre parole, sto mettendo in discussione una delle vostre convinzioni fondamentali. Ma perché proprio questa?

Non ci avete mai pensato? Deve essere perché credete che un giorno possa accadere anche a voi. Altrimenti, perché mai dovreste fidarvi di un'astrazione, di un sistema? Deve essere perché pensate che un giorno il vostro circolo morale ne trarrà beneficio, per cui vi sentite felici di essere dei martiri per il bene del mondo intero.

Si tratta di una posizione strana e folle in cui si trovano molti americani: il capitalismo li sta letteralmente uccidendo, eppure lo difendono con le unghie e con i denti.

Il problema è che il capitalismo non è realmente diminuito, né per voi, né per nessun altro. Non è mai neanche cresciuto fino a comprendere la società intera e beneficiare di tutto. È sempre lo stesso di sempre: i capitalisti sono una piccola parte della popolazione e quelli che contano sono una parte ancora più piccola.

La classe capitalista si sta riducendo oggi in America, perché i capitalisti non hanno alcun incentivo a condividere le loro ricchezze con il primo che passa, come neppure una società potrà essere fatta solo di capitalisti, perché il capitalismo fa affidamento sullo sfruttamento, approfittando del tempo, del lavoro, dello sforzo e della creatività degli altri, per cui, tanto per cominciare, non tutti possono essere dei capitalisti.

In questo senso, l'idea che il capitalismo possa piovere e arrivare a tutti, è la più sciocca e la più strana di tutte.

Il mito del capitalismo a cascata è il più pericoloso di tutti perché la maggior parte della gente ci crede, persino quelli che pensano di non farcela; la prova inequivocabile consiste nel vedere i non amanti del capitalismo che si arrabbiano ancora quando viene criticato.

Da qualche parte, nel profondo, anche se spesso non lo ammettono nemmeno a se stessi, hanno riposto fiducia in un sistema che la loro mente sa benissimo che non funziona.

Non dobbiamo mai riporre una fiducia cieca nei sistemi fatti da uomini che si pensano dèi. Poi finiamo col diventare i loro prigionieri - non i loro padroni. Dobbiamo esaminare bene ciò che abbiamo davanti agli occhi e fare in modo che questa prassi diventi un'abitudine.

Le bellissime fiabe che parlano di terre promesse, per quanto siano allettanti e seducenti, non devono sostituire una mente che pensa e un paio d'occhi che vedono.

Tuttavia, questa è la parte tosta e questo è anche il problema. È davvero molto evidente che questa era ci farà vedere il fallimento, il crollo e il collasso del capitalismo.

Suppongo che la domanda giusta sia: per quale motivo molta gente tiene la mente e gli occhi spalancati ma ben chiusi, al posto di aprirli.

La risposta potrebbe essere:

perché questo è il modo più comodo, specialmente quando il mondo sta bruciando ...