di Kelly Brogan
06 Marzo 2018
dal Sito Web KellyBrogan

traduzione di Claudiordali

Versione originale in inglese

 

 

La dott.ssa Kelly Brogan è una psichiatra olistica per la salute femminile con sede a Manhattan, autrice del best seller del New York Times intitolato A Mind of Your Own, e co-editrice dell'importantissimo
Integrative Therapies for Depression.
Ha terminato la sua formazione psichiatrica e il suo internato presso il NYU Medical Center dopo essersi laureata alla Facoltà di Medicina della Cornell University e ha conseguito un Bachelor of Science al MIT in Neuroscienze Sistemiche.



 



 

 

 


I Probiotici per il Cervello

Ogni psichiatra di medicina funzionale ha dei casi di "cura probiotica" per pazienti con sintomi debilitanti, spesso di tipo ossessivo compulsivo, i cui sintomi vengono completamente rimessi da un cambiamento della dieta e tramite l'assunzione di integratori probiotici.

Si tratta di vudù o si basa sulla crescente comprensione del ruolo del microbioma nella salute e nel comportamento mentale?

Da due decenni a questa parte, i pionieri della ricerca sostengono che modelli infiammatori delle malattie mentali sono,

  • la depressione

  • i disordini bipolari

  • la schizofrenia

La ricerca si è concentrata sui marcatori che indicano un disagio immunitario in un importante sottogruppo di pazienti, molti dei quali sono stati etichettati come "resistenti al trattamento".

Grazie a queste nozioni abbiamo identificato che la depressione può essere indotta da agenti infiammatori sia negli animali che nell'uomo, che è correlata ai livelli ematici dei marcatori infiammatori in modo lineare (più marcatori = depressione peggiore) e che i sintomi possono essere invertiti attraverso gli antinfiammatori.
 

 

 


I Modelli Infiammatori della Malattia Mentale: il Ruolo dell'Intestino

Lavorando con questa premessa, dove è il posto migliore per iniziare quando consideriamo di modificare gli stati infiammatori nel corpo?

Avete indovinato, si tratta dell'intestino...

Ospitando più del 70% del nostro sistema immunitario, l'intestino è la nostra interfaccia tra il mondo esterno e quello interno, che sono separati dallo spessore di una cellula.

I microrganismi residenti, che superano di 10 a 1 le cellule del corpo umano, sviluppano un ecosistema nel canale vaginale attraverso le esposizioni postnatali, e nell'ambiente circostante attraverso l'allattamento al seno.

Lo sconvolgimento dell'equilibrio batteriologico tramite,

... può preparare il terreno affinché l'innato sistema immunitario si prepari all'attacco.

La depressione, associata alla compromessa integrità della barriera intestinale, diventa un uragano di,

  • infiammazioni

  • disfunzioni nei meccanismi cellulari (ad esempio nei mitocondri)

  • stress ossidativi

  • una giostra infinita di infezioni...

Nello specifico, la depressione è associata ai livelli elevati di lipopolisaccaride (LPS), una tossina infiammatoria legata ai nutrienti che viene prodotta dai batteri che rimangono nell'intestino.

Se la depressione fosse una cascata di sintomi e l'infiammazione, lo stress ossidativo e la disfunzione mitocondriale stessero guidando questi sintomi, quale sarebbe la fonte?

Dai dati sugli animali e sugli esseri umani sembra che lo sconvolgimento dell'ecologia intestinale possa essere uno dei principali protagonisti e che il microbioma debba essere messo in prima linea nella ricerca psichiatrica d'avanguardia.

Digitate 'psicobiotico':

"un organismo vivente che, se ingerito in quantità adeguate, produce un beneficio per la salute nei pazienti affetti da patologie psichiatriche".

Una recensione di Timothy G. Dinan et al. (Psychobiotics - A Novel class of Psychotropic) comprende le basi cliniche per l'uso dei probiotici nella salute mentale, facendo riferimento a studi sui animali in cui i cambiamenti comportamentali derivano dall'esposizione a ceppi batterici come il bifidobacterium e il lactobacillus.

Negli studi clinici su umani controllati con placebo, si stima che l'ansia, la stanchezza cronica e la depressione siano associati alla sindrome dell'intestino irritabile.

Le applicazioni cliniche terapeutiche dei probiotici all'ultimo conteggio sono state limitate a una manciata di ceppi su oltre 7000.

Sembra che la colonizzazione non sia un risultato atteso dell'integrazione probiotica e che la comunicazione genomica tra i batteri e i recettori immunitari possa spiegare gli effetti anti-infiammatori.
 

 

 


La Saggezza Antica

Visto quanto poco si conosce circa le applicazioni terapeutiche dei diversi ceppi, potrebbe essere sensato far appello alle pratiche ancestrali che confermano l'importanza delle esposizioni probiotiche.

Negli alimenti fermentati come il kimchi, i cetrioli, i crauti e gli altri ortaggi tradizionali, i microbi agiscono sul cibo e il cibo agisce sui nostri microbi.

  • Che funzione svolgono i batteri nell'intestino?
     

  • Aiutano solo la digestione?

Secondo Eva M. Selhub et al. (Fermented Foods, Microbiota, and Mental Health - Ancient Practice meets Nutritional Psychiatry) servono a:

  • Proteggere direttamente la barriera intestinale
     

  • Influenzare lo stato antiossidante locale e sistemico, e ridurre la perossidazione lipidica
     

  • Produrre direttamente la neurochimica prodotta da microbi, come ad esempio l'acido gamma-aminobutirrico (GABA)
     

  • Influenzare indirettamente la produzione dei neurotrasmettitori o neuropeptidi
     

  • Prevenire le alterazioni indotte dallo stress in tutto il microbiota intestinale
     

  • Attivare direttamente i percorsi neurali tra l'intestino e il cervello
     

  • Limitare la produzione delle citochine infiammatorie
     

  • Modulare le sostanze chimiche neurotrofiche, incluso il fattore neurotrofico derivato dal cervello
     

  • Limitare il malassorbimento di carboidrati
     

  • Migliorare lo stato nutrizionale, come ad esempio gli acidi grassi omega-3, i minerali e i fitochimici dietetici
     

  • Limitare la proliferazione batterica dell'intestino tenue
     

  • Ridurre il carico delle ammine e delle tossine uremiche
     

  • Limitare i patogeni gastrici e intestinali (come ad esempio l'helicobacter pylori)
     

  • Infine, possiedono proprietà analgesiche

Considerate le diffuse pratiche di fermentazione nelle culture tradizionali, sembra che questa saggezza alimentare possa servire a migliorare l'infiammazione a livello intestinale e promuovere l'assimilazione ottimale dei nutrienti come descritto nella seguente recensione:

"Le pratiche dietetiche tradizionali hanno effetti completamente divergenti sui livelli di LPS nel sangue: sono state osservate delle significative riduzioni (38%) dopo un mese di dieta prudente (tradizionale), mentre la dieta occidentale provoca aumenti di LPS".

Oltre ad aumentare la biodisponibilità e la produzione di minerali, sostanze neurochimiche e acidi grassi, i cibi fermentati producono il metilfolato, una forma attivata di folato necessaria per la metilazione:

sintesi chimica del cervello, disintossicazione ed espressione genica.

A causa della complessa co-evoluzione dei ceppi batterici, coltivata attraverso il nostro approvvigionamento alimentare e complementare ai nostri microbiomi interiori, abbiamo l'opportunità di utilizzare alimenti terapeutici per rieducare un sistema immunitario che è stato portato fuori rotta.

Gli psicobiotici hanno il potenziale per modulare contemporaneamente più fattori rilevanti:

"Da un punto di vista del comportamento, potrebbe manifestarsi attraverso una grossa attività antiossidante e anti-infiammatoria, la riduzione della permeabilità intestinale e gli effetti dannosi di LPS, il miglioramento del controllo glicemico, l'influenza positiva sullo stato nutrizionale (e quindi la produzione e la neurotrasmissione dei neuropeptidi), la produzione diretta di GABA e di altre sostanze chimiche bioattive, nonché un ruolo diretto nella comunicazione intestinale attraverso un cambiamento positivo nel microbiota intestinale."

Pertanto, è impellente prendere in considerazione il potere di riconnettersi al mondo naturale attraverso il cibo...

Mettendo in comunicazione l'intestino con il cervello, i nutrienti abbonderanno, il corpo sarà al sicuro e i sistemi infiammatori se ne staranno a riposo.

È in queste circostanze che l'infinita complessità del sistema endocrino, immunitario e gastrointestinale potrà funzionare senza impedimenti a sostegno della salute mentale e del benessere...