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di German de la Cruz Carrizales

03 Agosto 2020

dal Sito Web ElSigloDeTorreon

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in spagnolo

 

 

 

 

 

 

 

Isabel Allende ricorda...

 

Chiusa in casa con suo marito e due cani, la scrittrice cilena vive negli Stati Uniti da trent’anni.

 

Consultata sulla principale paura che comporta il virus, "che è la morte", la scrittrice ci ha raccontato che da quando è morta sua figlia Paula, 27 anni fa, non ha più paura:

"Prima perchè l’ho vista morire tra le mie braccia, e mi sono resa conto che lamorte è coma la nascita, è una transizione, una porta d’accesso, è non ne ho avuto paura per me.

 

Adesso, se mi ammalo con il virus, appartengo alla gente iù vulnerabile, la gente anziana, ho 77 anni e so che se mi contagio morirò.

 

Quindi la possibilità di morire è molto chiara per me in questo momento, la guardo con curiosità e senza nessun timore.

 

Ciò chemi ha insegnato la 'pandemia' è di lasciar adare le cose, a rendermi conto di quanto poco ho bisogno. Non ho bisogno di comprare, non ho biosgno di più abiti, non ho bisogno di andare da nessuna parte, né di viaggiare.

 

Mi sembra di avere troppo. Guardo attorno a me e mi chiedo "il perché di tutto questo" e sembra che ho troppo. Perché ho bisogno di due piatti.

 

Poi, mi rendo conto di chi sono i veri amici e le persone con cui voglio stare.

 

Cosa crede che insegni a tutti noi la pandemia?

 

Ci sta insegnando le priorità ye ci mostra una realtà:

La realtà della diseguaglianza...

Di come delle persone passano la pandemia su uno yacht nei Caraibi e altra gente sta avendo fame.

 

Ci ha anche insegnato che siamo una sola famiglia. Ciò che succede ad un essere umano a Wuhan, succede in tutto il pianeta, ci succede a tutti.

 

Non esiste l’idea tribale che siamo divisi dal gruppo e che possiamo difenderlo mentre il resto della gente se ne infischia. Non ci sono muri, non ci sono pareti che possano separare la gente.

 

I creatori, gli artisti, gli scienziati, tutti i giovani, moltissime donne, stanno pianificandosi una "nuova normalità".

 

Non vogliono tornare a ciò che era "normale"…

 

Si stanno immaginando quale mundo volgiamo. Questa è la domanda più importante in questo momento.

 

Questo sogno di un mondo differente:

È lì che dobbiamo andare!

E rifletto:

Mi sono resa conto ad un certo punto che uno viene al mondo per perdere tutto. Più uno vive, più uno perde.

 

Prima si perdono i genitori, persone vicine che ami molto, i tuoi idoli, i luoghi e anche le tue facoltà.

Non si può vivere nel timore, perchè ti fa immaginare ciò che ancora deve venire e soffri il doppio.

 

Bisogna rilassarsi un poco, cercare di trovare piace in ciò che abbiamo e vivere nel presente.

 

Isabel Allende