2009-2010

dai Siti Web ProjectCamelot ProjectAvalon

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in inglese

Versione in spagnolo

 

 

 

Klaus Dona - Arqueologo Spirituale

Vienna, Austria

Ottobre 2009

da ProjectCamelot Web

 

Klaus Dona proviene dal mondo dell’arte. Con l’incarico di Curatore della mostra d’arte della Casa degli Asburgo d’Austria, Klaus ha organizado esposizioni in tutto il mondo.

 

Con queste premesse il suo avvicinarsi all’archeologia è poco convenzionale. Ha viaggiato per il mondo in cerca di scoperte uniche e senza spiegazioni. Intrepido e implacabile, vive per una missione che possa portare alla luce risultati come le ossa giganti, teschi di cristallo ,incisioni e sculture di forme che non si confanno alla visione contemporanea della linea contemporanea.

 

Abbiamo passato una sera con Klaus a Vienna parlando a lungo del suo processo, dei suoi impressionanti ritrovamenti è del perché è motivato a proseguire in questa sua inusuale vocazione. Dalla mente aperta, non vuole rimanere nello scttiscismo e nel dubbio.

 

Senza finanziamenti, però vuole scoprire i misteri reali, passando nei secoli e negli scavi di pezzi dove la scienza non ammette entratam rivelando l’esistenza di una prova fisica che l’umanità ha appena sfiorato la superficie del nostro patrimonio quì sulla Terra.

 

Kerry Cassidy

28 gennaio 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Klaus Dona - La Storia Occulta della Razza Umana

marzo 2010

da ProjectAvalon Web

 

Ho conosciuto Klaus Dona, un ricercatore di reperti auatriaci a luglio del 2009. La sua intervista sul Progetto Camelot (in alto) è stata ben accolta e molta gente ha scritto chiedendo un seguito. Sono quindi felice di affrirti più tempo.

 

Questo video di 45 minuti è fatto con diapositive ed un commento proprio di Klaus. E’ ricco di dati, dettagliato e intenso, assorbe e può contenere informazioni sorprendentti sulla storia della razza umana in un sol posto rispetto a qualsiasi altro video che ho mai visto.

 

Il viaggio per cui ci imbarchiamo comprende l’Atlantide, gli umanoidi rettiliani, gli Anunnaki, simbolismo antico, scienza antica, un linguaggio globale antico e molto altro ancora.

 

Questo materiale è sorprendente e ve lo raccomando.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Trascrizione del video

marzo 2010

 

Nota dell’editore: Alcune trascrizioni contengono parole o frasi che non si ascoltano o è difficile ascoltare quindi sono state virgolettate.

 

 

BILL RYAN (BR): Questo è Bill Ryan del Progetto Camelot e del Progetto Avalon. E’ il 20 febbraio 2010 ed è per me un grande privilegio incontrarmi di nuovo con Klaus Dona. Nel video che presentiamo ci sarà un’intervista, ma con una differenza in quanto parlerò molto poco e forse per niente!

 

Klaus sarà la voce narrante delle sue specialissime, inusuali e affascinanti diapositive di reperti e di diversi fenomeni delle sue ricerche, scoperte, fatte personalmente in tutto il mondo su quello che credo si possa definire legittimamente "La Storia Occulta della Razza Umana".

 

Klaus, è una buona sintesi?

 

KLAUS DONA (KD): Sì, lo è.

 

 

BR: [Risate] Faccio un passo indietro e adesso voi rilassatevi e godetevi questa presentazione di diapositive. Klaus vi porterà in viaggio con lui...potete accompagnarlo nelle sue nuove scoperte.

 

Quì cosa vediamo? Vedo una seriedi piramidi. Qual’è il significato?

 

KD: Potete trovare piramidi in tutto il mondo in ogni continente. La domanda è quando e chi ha costruito le piramidi; perché molte di queste piramidi sono molto molto simili?

 

Un’altra domanda è se in realtà è esistita una civiltà globale. Credo che molte delle nostre ricerche ci dicono realmente che tanto tempo tempo fa è esistita una civiltà globale, ma di quanti migliaia di anni non lo so.

 

La maggior parte del pubblico del Progetto Camelot può essere a conoscenza della storia della costruzione di piramidi di pietra trovate nel 1984 a 25 metri sotto il livello del mare in Giappone nell’isola di Yonaguni, che è l’isola giapponese nel sud est [più meridionale] appartenente al Gruppo delle Isole Ryukyu.

 

 

 

 

Tuttavia c’è lotta tra alcuni archeologi internazionali che stanno dicendo che questi monumenti si devono alla natura.

 

Il mio amico professore Masaaki Kimura,però, da allora ha fatto ricerche non solo su questo monumento, ma si è ritrovato con altri di questi lì vicini. A destra in basso avete un modello.

 

E una cosa che la Natura non sta facendo...sulla parte superiore delle due piattaforme di questo monumento, troviamoun’enorme tartaruga di pietra e un uccello come un’aquila. La natura sta facendo moltecose, ma non un monumento perfetto come quello.

 

E la domanda è: dove stanno tutte le pietre? Se lo avesse fatto la Natura... avrebbe rotto le pietre... dove stanno le pietre? Ci sono anche strade e uno stadio in pietra, come un Colosseo romano, con file di sedili di pietro e anche scale di pietra.

 

La natura è grande, sta facendo molte molte buone cose, ma non questo tipo di edifici perfetti.

 

 

 

 

Quì vediamo una strada con scale.

 

 

 

 

Quì di nuovo, un’immagine ravvicinata solo per vedere la grandezza di questo enorme monumento.

 

 

 

Antiche mappe del mondo

Quì potete vedere alcune mappe antiche del mondo.

 

Nella parte superiore, sul lato destro [grande a destra] si può vedere la mapa di Piri Reis che fu utilizzata molto tempo prima che Cristoforo Colombo arrivasse in America e si può vedere la sua perfezione ed era dell’inizio del sedicesimo secolo, mostra una parte di Europa, Spagna, Portogallo, parte dell’Africa occidentale e anche una parte dell’America del sud. Non sappiamo ancora oggi chi fu capace di fare una mappa così perfetta già secoli addietro.

 

Nel resto della mappa di Piri Reis, che non facciamo vedere in questa immagine, si può vedere anche l’Antartide senza ghiaccio. Nel 1956 i ricercatori hanno scoperto che la Terra sotto la massa di ghiaccio dell’Antartide è esattamente uguale a quella della mappa di Piri Reis, quindi deve essere almeno più antica di almeno 10.000 - 12.000 anni.

 

Però la prossima domanda sarebbe: chi era capace di fare una così bella mappa del mondo?

 

 

 

 

 

Vedete Atlantide fatta da Althanasius Kircher e la mappa è al rovescio. La fece a rovescio e si può vedere il continente tra Europa, Africa e anche America.

 

Potete osservare le diverse facce di un enorme mappamondo di pietra.

 

 

 

 

Questo mappamondo fu trovato nel 1984 mentre si scavava oro in Ecuador in un un sistema di gallerie sotterranee (Cueva de Los Tayos?...) insieme ad altri pezzi che non si trovano in nessuna cultura sudamericana precolombina conosciuta oggi.

 

 

 

 

In questa mappa di pietra c’è una linea di quarzo naturale, bianca.

 

Questa è la parte frontale del mappamondo di pietra e si può vedere il Vicino Oriente più o meno, vicino all’Arabia Saudita. Si vede un’incrostazione più o meno come un occhio e da questo occhio da destra a sinistra c’è una linea di quarzo naturale  che va al lato destro sopra India e Tailandia.

 

E c’è anche una grande isola sul lato destro: dopo la sua ricerca, il prof. Kimura ha dichiarato dall’isola giapponese di nord est (settentrione) molto più in basso di Taiwan, esiteva un enorme continente... quindi questa mappa del ondo dovrebbe essere più antica di alemno un 10-12 mila anni.

 

 

 

 

Questa è il retro del mappamondo e sul lato destro si può vedere lungo la linea di quarzo, un continente, Atlantide che oggigiorno nonesiste più.

 

Quindi la linea bianca sta incrociando parte del Sud America.

 

 

 

 

Quì abbiamo un primo piano e si può vedere esattamente la Bahía de Guayaquil, un’intarsio che sale verso Nord e uno rotondo che mostra esattamente in un luogo dove furono fatti i reperti.

 

Ed esiste anche la migliore qualità di acqua del mondo.

 

 

 

Ecuador

Un altro reperto molto interessante trovato nello stesso posto in Ecuador, è la cosiddetta Piramide con l’Occhio.

 

L’occhio è intarsiato. La pietra è di colore grigio e bianco e ha tredici gradini. E’ esattamente uguale a quella rappresentata come la piramide con l’Occhio Luminoso del dollaro americano.

 

 

 

 

Se mettete questa piramide sotto luce nera, l’occhio brilla molto forte e sembra un occhio vero, ma non un occhio umano. Quì avete un primo piano dell’occhio e si possono vedere i colori dell’intarsio.

 

Nella parte inferiore di questa piramide, c’è un intarsio di piccole placche d’oro che mostrano la costellazione di Orione e una scrittura sconosciuta.

 

 

 

 

La traduzione del professor Kurt Schildmann, che era il Presidente dell’ Associazione Tedesca di Linguistica, che conoscev perfettamente quaranta lingue... fu capace di tradurre questa scrittura. Lo chiamò pre-sanscrito perché è più antica della scrittura più antica.

 

La traduzione di queste quattro lettere che vedete quì, è:

"Il figlio del creatore arriva."

Pochi anni fa, abbiamo trovato la stessa scrittura sulle pietre in paesi come Ecuador, Colombia, Illinois (Stati Uniti); Glozel, Francia, Malta nel Mediterraneo; Turkmenistan, Australia e nel sud della Calabria in Italia.

 

Sono sempre pietre e ceramiche - terracotta - con la stessa scrittura.

 

 

 

 

 

Questo significa che la stessa scritta esisteva in tutto il mondo e che c’è stata un’importante civiltà globale più antica di quella che usava il sanscrito, il che risale a più di seimila anni.

 

Il professor Schildmann mi ha detto anche che questo scritto assomiglia un poco alla scrittura Indù e anche alla scrittura del’Isola di Pasqua. Egli afferma che è più antico di quello sanscrito.

 

Lo ha chiamato "pre-sanscrito."

 

 

 

 

In questa pietra si può vedere nella parte superiore i due occhi e poi una mano a destra che sostiene la piramide e la mano sinistra sta nella parte superiore della piramide.

 

Questo significa che indica come utilizzare questa "piramide con l’occhio."

 

 

 

 

In questa pietra, in alto, si può vedere un’incisione:

un uomo seduto su una pietra che sostiene la piramide esattamente come in quella che abbiamo mostrato nel manufatto precedente.

Dai suoi occhi escono dei raggi e alla sua destra si vedono persone che si inchinano. Sulla testa hanno qualcosa simile ad un piccolo casco dal quale esce una specie di antenna che va verso uno strano oggetto che si trova sopra di loro.

 

 

 

 

E quì abbiamo la foto senza il casco.

 

Non abbiamo potuto comunque fare una ricerca sul metallo o un controllo su quale tipo di metalli avevano utilizzato però si può vedere al centro del casco che manca qualcosa e che potrebbe essere quel tipo di antenna che si vedeva nel pezzo precedente.

 

 

 

 

Un altro ritrovamento fatto nello stesso posto è una grande coppa di giada e dodici piccole coppe sempre in giada.

 

Le dodici coppe sono fatte dall’uomo e se le riempiamo d’acqua e poi travasiamo il tutto nella coppa grande questa sarà piena.

 

La sseguente cosa strana è che su ogni coppa piccola ci sono piccoli numeri che sembrano numeri maya, ma se li paragoniamo con i numeri maya riscontriamo piccole differenze.

 

 

 

 

Nella grande coppa si può vedere intarsiata una costellazione perfetta che  mostra "Orione" e altre stelle. All’interno della coppa c’è un magnetismo molto forte, fuori non cè quasi.

 

Geologi professionisti pensano che questo è impossibile perché se una pietra ha dentro delle particelle metalliche il magnetismo deve esserci da ambedue i lati.

 

 

 

 

In alto abbiamo il primo piano della coppa e si può vedere l’incisione perfetta delle costellazioni che brillano molto se all’interno mettiamo una luce nera.

 

 

 

 

Qui sopra vediamo alcune piccole coppe per vedere più chiaramente lo stile dei numeri incisi con uno strano materiale che brilla anche questo con dentro una luce nera.

 

 

 

 

Un altro pezzo, una placca di giada con la stessa costellazione incisa come quelle che sono sulla coppa grande e in più quì sono due persone che guardano il cielo.

 

E nell’immagine seguente (destra) si può vedere che anche gli occhi delle due statue e la costellazione brillano con la luce nera.

 

 

 

 

Questa volta abbiamo una pietra dura dal colore marrone che cambia colore al centro ed è nera, cosa che in generale in natura non si vede.

 

Si può vedere... se si guarda da molto vicino un volto con gli occhi chiusi, con la bocca , il naso, barba e capelli lunghi. A sinistra, il volto e la pietra sono rotti.

 

 

 

 

Questa è l’altra faccia della pietra. Si vedono una spirale e un triangolo.

 

Il centro del triangolo è molto magnetico e brilla sotto la luce nera.

 

 

 

 

Quì sopra abbiamo la parte posteriore di un cobra.

 

Il cobra "non è mai esistito in America del Sud, ma questo pezzo è stato trovato nello stesso posto degli altri pezzi.

 

 

 

 

In questa immagine in alto nella testa del cobra (sinistra) abbiamo 33 linee orizzontali perché trentatre è anche un numero molto mistico da molto, molto tempo.

 

Nel lato sinistro e destro abbiamo incisei sette punti e sono i chakra. Anche questa testa di cobra brilla se si mette sotto la luce nera (destra).

 

 

 

 

Ecco un altro oggetto.

 

Ecco una testa di delfino perfettamente tagliata e anche questo pezzo brilla sotto la luce nera.

 

 

 

 

Qui sopra abbiamo una specie di casco di pietra.

 

Potete mettere questo casco di pietra sulle spalle e metterci dentro la testa.

 

E i punti incisi in questo casco di pietra a detta di molti esperti che sono esattamente i punti di agopuntura della testa umana. Quì potete vedere come avrebbe potuto essere utilizzato.

 

Alcuni mesi fa, nello stesso luogo, è stato trovato un casco non terminato (vedi sotto).

 

Questo vuol dire che alcuni pezzi sono stati realizati proprio in Ecuador ma molti, molti anni fa. Anche le incisioni di questo pezzo brillano sotto la luce nera.

 

 

 

 

Questo è un fantastico serpente di giada (sotto)

 

E anche i punti di intarsio brillano sotto la luce nera.

 

 

 

 

Quì abbiamo un pezzo perfettamente tagliato nella parte posteriore il che significa che potrebbe essere stato fatto per metterlo sulla parte frontale della fronte. Si possono vedere due occhi incrostati.

 

E sul rovescio (sotto e a destra) c’è il cosiddetto terzo occhio.

 

Forse era utilizzato per alcune cerimonie o per la meditazione.

 

 

 

 

Più in basso abbiamo una lastra di giada con un intarsio a forma di spirale che brilla sotto la luce nera. In basso a destra, potete vedere sette anelli con intarsi sulla lastra di giada sempre brillanti sotto la luce nera.

 

Anche questa potrebbe essere una rappresentazione dei sette chakra.

 

 

 

 

Questa è una delle ceramiche ritrovate in quel posto. 

 

Si tratta di una grande opera d’arte e la domanda che ci poniamo è come sia possibile fare questo manufatto in un solo pezzo di ceramica

 

 

 

 

Ecco sopra un’altra pietra piramidale trovata sempre in Ecuador.

 

Nella parte superiore si può vedere la piramide con l’occhio e in basso altre con varie spirali e simboli.

 

Alcunee sono molto simili alle lastre di Churchward Naacal, scoperte da lui nel 1880 in India e la loro traduzione riportava al sommerso continente Mu.

 

 

 

 

Questa piramide è di marmo con altri intarsi a forma di spirale che brillano con intensità sotto la luce nera.

 

 

 

 

Un’altra pietra in alto a forma piramidale con una incisione di occhio.

 

In alto a destra vediamo di nuovo una piramide  con l’occhio e nella parte in basso la costellazione di Orione, le tre stelle di Orione il che ci potrebbe riportare all tre piramidi in Egitto.

 

 

 

 

Sopra abbiamo un statua di ceramica.

 

Come vedete lo stile della posizione da seduto non è lo stile vero precolombino. Assomiglia alla posizione del loto asiatica. Nella parte superiore, questa statua porta un cappello con alcuni punti ed è molto simile alla rappresentazione del Budda.

 

Porta in bocca un serpente. Il serpente è un oggetto molto molto mistico molto rappresentato, il che significa che questa statua non appartiene a nessuna cultura precolombina esistente o conosciuta.

 

Anche l’altra statua (a destra in alto) è in posizione seduta. Sembra che il modello si orienti verso quello asiatico. Nella parte superiore della testa di nuovo un cappello molto strano. Al centro sembra esserci la testa di una rana.

 

Anche la rana è un animale molto mistico nell’antica cultura precolombina dell’America del sud, ma anche in Africa e in Asia.

 

 

 

 

In alto un’altra statua di ceramica che porta nella mano sinistra una specie di lastra e si nota che la cultura non è quella precolombina. A destra abbiamo un altro pezzo molto strano con in mano un bastone con un serpente attorcigliato.

 

Ancora una volta ecco il serpente e la domanda é: dove e chi ha fatto questa statua?

 

 

 

Bolivia

Questa è la foto dell’altipiano di Bolivia.

 

Gli archeologi e i ricercatori hanno riscontrato che perlomeno 4.000 anni prima era avvenuto un grande impatto in Argentina e la sua onda d’urto distrusse molti edifici di pietra sull’altopiano di Bolivia.

 

 

 

 

La prossima immagine di Puma Punku, un posto molto strano vicino a Tiahuanaco in Bolivia, e vediamo molti strati di pietra perfettamente lavorati, ma distrutti.

 

Forse questa è la reazione al grande urto con Argentina.

 

 

 

 

In basso c’è ilmio amico Giancarlo Bonfanti, ricercatore italiano, al centro della cosiddetta Porta del Sole a Tiahuanaco in Bolivia.

 

Alcuni ricercatori dicono chele statuine che si trovano nella sua parte superiore (destra) indicano il calendario di Venere.

 

 

 

 

In basso abbiamo una delle grandi lastre di pietra di Puma Punku e si vede quanto è stato perfetto il lavoro in pietra.

 

La domanda è: questo lavoro così perfetto si sarebbe potuto fare con strumenti elementari?

 

 

 

 

Vicino a quest’area sono stati ritrovati scheletri alti 2,6 metri.

 

Laparte superiore dell’immagine (sinistra) fa vedere il cranio di uno di questi scheletri e si vede che è deformato. Ma in effetti non sono crani deformati, sono naturalmente formati simili a un uovo.

 

 

 

 

Nella foto (parte superiore destra) vedete quanto era forte la mandibola di questi crani.

 

Questa è la vista frontale (in basso a destra).

 

 

 

 

 

 

La foto più interessante è questa, perché si può vedere che la parte superiore del cranio non ha le tre placche che troviamo nell’Homo Sapiens.

 

E’ la dimostrazione che non si tratta di Homo Sapiens. Potremmo fare una verifica sul DNA e sulla datazione di questi scheletri perchè ci poniamo molte domande su che tipo di esseri umani esistevano molto tempo fa e di quanto tempo si tratta.

 

Nelle prossime foto vi mostrerò alcuni pezzi trovati vicino a quegli scheletri giganti. Quando li ho visti per la prima volta e ho tenuto tra le mani questa maschera, ho cercato di guardare attraverso gli occhi.

 

 

 

 

In quel momento non sapevo che appartenevano a scheletri alti 2,6 metri e mi domandavo perché facevano le maschere che permettevano di guardare solo da un occhio.

 

Dopo aver saputo che quelle persone erano alte più di 2,5 metri, per forza di cose ho pensato che il loro cranio era più grande del nostro e per questo, per noi,  le maschere erano di misura più grande.

 

 

 

 

Questa è un’altra maschera boliviana. L’altra (al centro) con una meravigliosa incisione che troviamop anche in altre culture.

 

 

 

 

Questa è una figura di pietra molto pesante; e poi potete vedere nella parte superiore  la testa di un serpente che scende nella parte posteriore.

 

 

 

 

Questa è la parte posteriore (in alto).

 

Vediamo di nuovo il serpente, il che significa che questo animale deve essere stato mlto molto importante nel passato della nostra storia.

 

 

 

 

In alto possiamo vedere un flauto di pietra.

 

Lla cosa particolare è che la vibrazione del suono di questo flauti è esattamente la stessa delle nostre onde cerebrali. Questo ci porta a affermare che questi flauti sonoerano utilizzati per la meditazione o a fini curativi.

 

 

 

 

E ogni buco è perfettamente collegato con gli altri. Questo significa che si possono fare buchi nella pietra, ma come collegare con strumenti basilari i due buchi nella parte inferiore?

 

Anche ai giorni nostri sarebbe un lavoro difficile da fare.

 

 

BR: Questo lo si deve al fatto che ha la forma a "U" e si forma la curva nella pietra?

 

KD: Si, è così, ma noi con strumenti semplici non siamo capaci di farlo, figuriamoci poi i buchi che sono molti precisi.

 

 

 

 

In alto abbiamo un flauto a forma di barca con tre cilindri sulla punta estrema. 

 

In alto a destra si può vedere quanto sono stati fatti bene.

 

 

 

 

Questo è un altro flauto più piccolo.

 

Si può utilizzare solo soffiando leggermente e il suono è come il suono dei delfini.

 

 

 

 

Questo è un pezzo di cui non abbiamo idea del suo utilizzo.

 

 

 

Colombia

Adesso andiamo in Colombia. Nelle foto a seguire vi mostro alcuni oggetti molto curiosi provenienti dalla Colombia, America del sud.

 

Il più famoso disegnatore industriale e architetto della Colombia, il professor Jaime Gutiérrez, ha collezionato pezzi strani del suo paese vecchi di secoli.

 

La sua opera più importante è il cosiddetto Disco genetico.

 

Potete vedere un disco fatto di lydita, una pietra molto dura. Ha quasi la stessa durezza del granito, mala sua struttura è a foglia ed è per questo che oggi sarebbe impossibile rifare lo stesso disco con lo stesso materiale.

 

Il diametro di questo disco - denominato il Disco genetico - è di circa 27 centimetri. Su di esso sono rappresentate varie cose, che si possono vedere con un microscopio.

 

 

 

 

Per esempio sul lato sinistro più o meno come se guardassimo un orologio sarebbe intono alle ore 11:00, si vede un ovulo con lo spermatozoo e un altro senza.

 

Sul lato destro (ore 1:00 circa) si vedono alcuni spermatozooi. E poi altre figure molto strane che non sappiamo spiegare.

 

 

 

 

Quì, però, sul lato sinistro c’è una foto microscopica della parte interna di una donna, fatta da un fotografo svizzero e si può vedere l’ovulo con gli spermatozoi e senza che è esattamente uguale a quella rappresentata sul disco genetico.

 

Sull’altra faccia ci sono varie rappresentazioni del feto di diverse misure, mesi, e per finire... si vede un bimbo piccolo. All’incirca verso le ore 6:00, vedrete anche verso la parte più esterna della piastra, figure maschili e femminili.

 

Sul lato destro verso le ore 9:00 si può vedere la rappresentazione di un uomo, di una donna e di un bambino.

 

La cosa strana sono le sembianze della testa dall’apparenza umana.

 

 

 

 

In basso vediamo un coltello fatto con lo stesso materiale.

 

Nella parte superiore del coltello, nel manico, abbiamo la testa della madre, più in là quella del bambino e il cordone ombelicale che passa attorno al collo delbimbo.

 

Questo coltello quindi sarà stato utilizzato per tagliare il cordone ombelicale per salvare la vita del bambino.

 

 

 

 

Questo è un primo piano: la madre, il bambino e il cordone ombelicale.

 

 

 

 

E’ uno strumento.

 

Può essere che sia stato utilizzato per aiutare il bambino a uscire, quando ci sono state delle complicazioni. Anche questo è fatto dello stesso materiale del disco genetico.

 

 

 

 

Al centro potete vedere la vagina e la testa del bambino che sta uscendo.

 

Nella parte posteriore (a destra) c’è l’incavo in cui si può mettere solo il pollice. Quindi questo strumento si può utilizzare solo con le dita, il che implica che non si può usare la forza.

 

Questo significa che per aiutare il bambino a uscire dalla madre, questo strumento era molto più sicuro di quelli che utilizziamo oggi poichè i nostri a volte possono danneggiare la testa del neonato.

 

Crediamo che anche questo oggetto sia uno strumento medico (sinistra) e’ sempre fatto di lidite ed ha una forma perfetta.

 

 

 

 

Nella foto al centro ne abbiamo altri.

 

Sono molto più piccoli di come li vedete nella foto. A vienna quando abbiamo esaminato i materiali, era presente il maggior espertro al mondo al riguardo: primo, ogni pezzo era fatto con lidite.

 

E dopo aver osservato la forma disse:

Non posso dirti come li abbiano fatti o chi li ha fatti, l’unica cosa è che senza ombra di dubbio che con questo stesso materiale al giorno d’oggi non potremmo fare gli stessi strumenti.

 

 

 

 

Non sappiamodire, quindi, quanto siano antichi.

 

Quando furono ritrovati in Colombia e non potendo inserirli in nessuna cultura precolombina che conosciamo, abbiamo presupposto che fossero antichi di alemno 6.000 anni, ma non possiamo spiegare quale sia stata la tecnologia usata per fare questi strumenti e gli strumenti stessi fatti con lidite.

 

Come potete vedere dalle foto, ogni pezzo si incastra perfettamente con ogni tipo di mano, senza considerare la misura della mano stessa.

 

Ogni strumento, ogni utensile va bene per qualsiasi tipo di mano abbiamo utilizzato.

 

 

 

 

Questo pezzo, scherzando, la chiamiamo la poltrona del dentista...perfetta e sempre di lidite.

 

E la domanda strana è: se potevano fare queste figurine perfette con un materiale così difficile, perché raffigurano il volto umano sempre con "grandi occhi rotondi e un naso piccolo e una bocca grande?"(Grigi?)

 

Non c’è nessuna spiegazione reale possibile.

 

 

 

 

Questo viso (sinistra) assomiglia un pochino ai Maoi, le grandi statue dell’Isola di Pasqua.

 

In alto a destra vedete un primo piano.

 

 

 

 

Questo è un altro pezzo colombiano di lidite.

 

Nella parte davanti è raffigurata la madre con il bambino, in quella posteriore l’uomo con le armi probabilmente armi da caccia.

 

 

 

 

Questa figura in pietra è stata ritrovata in Colombia.

 

E’ proprio uguale alle statue Moai dell’Isola di Pasqua, misura però solo 30 centimetri.

 

 

 

 

Questa è un’opera maestra da scalpellino.

 

Figura un uccello su tutti e due i lati, ma se guardiamo meglio la parte frontale (a sinistra) vediamo che i due uccelli hanno un volto. Nella parte sinistra (foto a destra) tra la testa e le ali dell’uccello, vediamo di nuovo una scrittura sconosciuta che abbiamo trovato sulle pietre di tutto il mondo.

 

 

 

 

Questa è la figura di una madre che tiene un bambino , volto molto strano, ed è fatta di un materiale simile alla giada.

 

 

 

 

Questa è un’altra pietra di Colombia che rappresenta un armadillo.

 

Nella parte superiore si vede un volto strano, con l orecchie larghe e due corna nella parte superiore.

 

 

 

 

In questo pezzo si vede un volto sorridente sempre nella parte superiore.

 

Su questo lato abbiamo due triangoli (sinistra) e sull’altro lato, quello destro,  (a destra) c’è un volto. Ancora una volta troviamo sul lato destro degli animali e alcuni simboli sconosciuti.

 

 

 

 

E nella parte inferiore di questo oggetto vedete l’animale... sembra un coccodrillo.

 

 

 

Guinea - Africa Occidentale

Adesso andiamo in Guinea, Africa Occidentale, molto vicino alla frontiera con il Mali.

 

Lì hanno trovato un’enorme montagna di granito, il profilo di una donna fatto in pietra di granito. La misura di questa stauta nella parte superiore, cioé dalla testa a metà del busto è di 150 metri circa.

 

E qui ecco un grande interrogativo:

Chi è stato capace di fare un’opera enorme come questa su una montagna almeno tra i 10.000 o 12.000 anni fa?

 

 

 

Il geologo italiano, professor Pitoni, era sul posto e ha scattato queste foto.

 

Controllò la terra nella parte inferiore di questa montagna e il suo calcolo è che questo monumeto di pietra "deve essere stato fatto" per lo meno tra 10.000 e 12.000 anni prima.

 

Chi è stato capace di fare un monumento di pietra di questo genere? Anche ai giorni nostri sarebbe impossibile o costerebbe talmente tanto che non sarebbe possibile farlo.

 

E le fattezze del volto non sono europee secondo quanto mi hanno detto alcuni esperti e nemmeno dell’Africa nera. Sarebbero di una cultura sud americana o asiatica. Di nuovo ci troviamo a parlare di 10.000 o 12.000 anni e quindi potrebbe trattarsi della perduta civiltà di Atlantide.

 

Vicino questa zona, in sierra Leone, il professor Pitoni era incaricato delle miniere di diamanti. Ha sentito di una leggenda: Alà, arrabbiatosi con alcuni angeli, li trasformò in pietra e li gettò sulla Terra.

 

E mise le stelle e le gettò sulla Terra.

 

 

 

 

La leggenda dice che in questa pietra si può vedere il cielo - le chiamano pietre del cielo - pietre celesti trovate in quest’area nel terreno.

 

Abbiamo fatto ricerche a Vienna... questa è senza dubbio una pietra artificiale, non naturale come altri materiali che abbiamo trovato. L’unica cosa che non ci hanno potuto dire era che colore hanno usato per ottenere questo color blu cielo.

 

 

 

 

Queste sono figurine in pietra ritrovate a circa 2º metri di profondità e anche a 50 metri.

 

Il professor Pitoni prese un po’ di materiale organico dal luogo del ritrovamento e la datazione dei pezzi in pietra va dai 2.500 ai 17.000 anni quella più antica.

 

Quì in basso a destra abbiamo una pietra di granito, la Nomoli, con una bella incisione.

 

 

 

 

Ecco un uomo seduto su un elefante e in tutta l’Africa troviamo le leggende dei giganti.

 

E sappiamo quanto è grande un elefante!

 

Si tratta di un lavoro in pietra meraviglioso; la pietra è molto dura emolto pesante.

 

 

 

 

Ci sono alcuni pezzi che rappresentano un essere a metà umano, o un essere umano, con latesta di rettile che porta in mano un contenitore dove si potevano forse porre delle cose.

 

E nella parte superiore di vari "Nomoli" c’è un buco per mettere qualcosa all’interno e la cosa più probabile è che servissero per delle cerimonie.

 

Quì abbiamo un tipo di animale... sembrerebbe un dinosauro. Quando il professor Pitoni trovò questa statua, faceva un rumore strano, quindi la prì e dentro trovò una piccola palla nera.

 

La potete vedere (in alto a destra) nell parte inferiore della statua e il materiale di cui si compone è "materiale di ferro".

 

 

 

 

Quando abbiamo fatto la ricerca di questo pezzo e soprattutto sulla palla di metallo, il professore mi disse che qualcuno mi aveva fatto un brutto scherzo.

 

Io domandai perché. Il risultato fu che questo materiale metalliico è di acciaio cromato e l’acciaio fu fatto per la prima volta all’inizio del XX° secolo in Austria.

 

Quindi era impossibile trovarlo trovarlo in un manufatto che risaliva a ben 17.000 anni prima!

 

Quando chiamai il professor Pitoni ridendo mi disse:

Sono un geologo. Se una statua fa un suono strano, non la apro immediatamente, ma ho fatto varie radiografie.

Potete vedere nella foto di destra (in alto) una delle foto dei raggi X e si vede benissimo che nella statua chiusa c’era la palla rotonda, quindi la palla di acciaio cromato esisteva.

 

 

 

 

In questa foto a raggi X si vede bene.

 

Ma il profressor Pitoni vide anche questa statua di pietra, in tempi passati, era stata aperta e poi perfettamente richiusa.

 

Egli chiamò uno specialista che la aprì seguendo questa foto: la piccola palla di acciaio chiudeva l'apertura dal suo interno e quindi constatò che la palla c’era gia stata.

 

 

 

Giganti

Alcuni di voi avranno visto varie immagini, foto in Internet dei Giganti, scheletri giganti ritrovati nel deserto in India, in Cina e in altri posti.

 

La maggior parte di queste servivano per presentare Photoshop... perfettamente fatte. Mi impressionò molto ricevere anche per la prima volta una di queste foto...

 

Queste foto che vi mostro non sono servite però per un concorso di Photoshop. Queste foto sono "crani e scheletri veri".

 

 

 

 

Questo cranio è stato ritrovato in un sistema di corridoi sotterranei in Colombia.

 

Il cranio risale a 110.000 anni fa. E’ più grande di un cranio normale e i denti davanti della mandibola sono allineati in maniera diversa dai nostri.

 

BR: Si tratta di una mandibola molto pronunciata; la linea è molto prominente come il mento.

 

 

 

 

Quì vedete una foto che ci è stata data da un membro del Progetto Camelot come se fosse una informazione privilegiata.

 

Questa non è una foto vera; è la scena di un vecchio film con Arnold Schwarzenegger,Conan il Barbaro. Quesllo che vediamo sono gli effetti speciali fatti sull’attore James Earl Jones.

 

La cosa importante è la forma della linea della mandibola.

 

Il nostro testimone, che aveva passato un periodo con gli Anunnaki oggi ai giorni nostri, mi ha detto che una delle cose che li caratterizza, oltre la loro dimensione - la loro altezza era di circa otto o nove piedi, sono molto grandi e forti e sembrano più grandi di quanto non siano in realtà.

 

Questo per quqnto riguarda la loro altezza che coincide esattamente con i 2,6 metri di cui parla Klaus.

 

Ha parlato anche di una linea della mandibola molto pronunciata e questo è quanto mi colpisce di questi scheletri e crani che vediamo quì.

 

KD: Non ero a conoscenza di questo...

 

 

BR: No, devi conoscere questo! Ma torniamo a Klaus...

 

 

 

 

KD: Allora quì abbiamo una foto molto vecchia scattata in un museo di La Valletta a Malta.

 

Si vedono molti crani lunghi e la spiegazione è "crani deformati", ma sono molto lunghi nella parte posteriore.

 

 

 

 

Questo è uno dei tanti crani molto strani.

 

 

 

 

In un piccolo museo di Ica in Perù troviamo questi esemplari.

 

Ica si trova vicino alle famose Linee di Nazca e il museo si chiama "Museo Maria Reiche", la signora tedesca che per tutta la vita ha fatto ricerche sulle Linee di Nazca.

 

E in questo piccolo museo si trovano i crani più strani che io abbia mai incontrato in vita mia, tutti provenienti da quest’area vicino alle Linee di Nazca.

 

L’interrogativo allora è questo:

Che tipo di esseri umani vivevano lì? Come riuscirono ad avere queste forme di cranio?

 

 

 

E soprattutto questo qui in alto.

 

Diversi medici ed esperti mi hanno detto che non è possibile creare questa deformazione perché così facendo non si ha un osso doppio nel cranio.

 

E di questo cranio conserva particelle di pelle e di capelli, non sarebbe difficile calcolare l’età e soprattutto fare una analisi del DNA.

 

 

 

 

In questa foto vi mostro alcune forme di scheletro dei leggendari giganti.

 

Nel 1964, nel sud dell’Ecuador, nella provincia di Loja, franò una parte della montagna e Padre Carlos Vaca, che stava lavorando come sacerdote negli ospedali, fu chiamato in questo posto e si trovvò difronte a fratture ossee di un gigante.

 

 

BR: Bene, Klaus, ti ho chiesto se ci avresti fatto viaggiare con te, e per quasi un’ora lo hai fatto in modo magnifico e non solo ci hai portato in giro per il mondo, ma anche attraverso il tempo addirittura indietro fino a 17.000 anni fa!

 

E’ un promemoria delle poche cose che sappiamo di quello che è la nostra storia. Sono pezzi importanti di un importante rompicapo che sta facendo moltissimo per elevare la coscienza delle persone su quanto ci hanno mostrato in molti musei, che non è ciò che leggiamo nei testi di antropologia e che è ciò che molti professori universitari ancora non volgiono riconoscere.

 

Grazie per il ruolo che svolgi aiutandoci a elevare il senso del comprendere la nostra storia sul pianeta Terra.

 

Klaus, grazie.