di Tyler Durden

10 Novembre 2021

dal Sito Web Zerohedge

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in inglese

 

 

 

 

60 Sloane Avenue.

Quartiere di Knightsbridge di Londra

 

 

 

Anche la massima autorità di Dio sulla Terra ha problemi con la più semplice regola di investimento:

compra a basso costo e vendi a valore alto...

Dopo uno scandalo che si è trascinato per più di un anno e ha portato al licenziamento di uno dei più alti funzionari della Santa Sede per una manciata di loschi affari immobiliari londinesi che stavano infliggendo milioni di perdite,

il Vaticano ha finalmente deciso di togliersi il dente e vendere un edificio per uffici di lusso nel quartiere londinese di Knightsbridge con una perdita di £ 100 milioni ($ 135 milioni).

Secondo il Financial Times, il Vaticano è alle fasi finali della vendita di 60 Sloane Ave., un grande edificio nel quartiere di Knightsbridge a Londra, per circa 200 milioni di sterline (271 milioni di dollari) al gruppo di private equity Bain Capital.

 

Bain Capital e Savills, che gestisce la vendita, hanno entrambi rifiutato di commentare.

 

Alti funzionari della Santa Sede - tra cui il cardinale Giovanni Angelo Becciu, il secondo in comando della potente Segreteria di Stato del Vaticano - hanno investito un totale di 350 milioni di euro (405 milioni di dollari) di denaro donato alla Chiesa cattolica per scopi di beneficenza in proprietà londinesi, tra cui l’Edificio di Sloane Ave. tra il 2014 e il 2018.

 

Gli investigatori vaticani affermano che il denaro è stato prelevato dall'Obolo di Pietro, una donazione annuale data dai cattolici di tutto il mondo che, secondo il Vaticano, è destinata,

"alle molteplici e diverse necessità della Chiesa universale e per il soccorso dei più bisognosi".

A un certo punto, il Vaticano aveva un piano per convertire l'edificio londinese in appartamenti di lusso. L'edificio è invece finito al centro di uno scandalo che ha costretto il Vaticano a rivedere completamente il modo di gestire le proprie finanze.

 

Alla fine dello scorso anno, papa Francesco ha privato il potente ufficio dell'amministrazione centrale del Vaticano di un portafoglio di investimenti del valore di centinaia di milioni di euro comprendente donazioni da 1,2 miliardi di cattolici nel mondo.

 

Diversi agenti immobiliari che hanno parlato con il FT hanno espresso sorpresa per le perdite generate dall'accordo.

"Non riuscivo a capire come [il Vaticano] avesse perso soldi su di esso", ha detto un agente con decenni di esperienza nel mercato degli uffici londinesi.

Qualunque cosa sia emersa durante l'accordo, sembra aver raggiunto livelli di oscurità "come nel Padrino III", poiché i pubblici ministeri vaticani hanno accusato un ex banchiere italiano di reati tra cui appropriazione indebita e frode.

 

I pubblici ministeri del Vaticano hanno recentemente sospeso le accuse contro il banchiere e un piccolo gruppo di presunti co-cospiratori tra cui un cardinale.

 

L'accusa è ora in uno stato di limbo legale.

 

I pubblici ministeri vaticani all'inizio di quest'anno hanno accusato Raffaele Mincione, un ex banchiere italiano, di vari reati tra cui frode e appropriazione indebita. Le società di Mincione hanno acquisito l'edificio londinese nel 2012 per 129 milioni di sterline.

 

Due anni dopo un'unità del Vaticano che gestisce le donazioni di beneficenza ha acquistato una partecipazione nella proprietà tramite un fondo di investimento fondato da Mincione con una valutazione molto più elevata.

 

Il Vaticano ha acquisito il resto dell'edificio nel 2018.

I pubblici ministeri vaticani affermano che le società di Mincione hanno realizzato un grande profitto dall'investimento nell'edificio di Knightsbridge.

Ha negato qualsiasi illecito, affermando che l'aumento del valore della proprietà è stato giustificato da consulenti esterni verificati e indipendenti.

 

Ha anche affermato che il Vaticano è sempre stato consigliato dalle proprie banche di investimento.

I procedimenti penali vaticani contro Mincione e altri, incluso un cardinale, sono stati sospesi il mese scorso e le accuse contro l'imputato sono state revocate dopo che il giudice vaticano ha chiesto ai pubblici ministeri di fornire ulteriori prove agli avvocati della difesa.

 

Gli avvocati che agiscono per Mincione hanno detto che la revoca delle accuse significa che il caso contro di lui nel tribunale vaticano è legalmente e, in effetti, "nullo"...

Mincione, il banchiere, ha visto quasi 50 milioni di euro dei suoi beni congelati in Svizzera su richiesta del Vaticano.

 

Nel frattempo, gli avvocati di Mincione stanno cercando di spingere un caso parallelo presso l'Alta Corte inglese per cercare di sbloccare i beni.

 

Sostiene che i funzionari vaticani siano responsabili della perdita, mentre i pubblici ministeri affermano che la perdita è stata il risultato di una complicata frode.

 

Qualunque cosa sia realmente accaduta, una cosa è chiara:

Più di 100 milioni di dollari destinati ai vari ministeri e missioni della Chiesa cattolica sono stati invece sottratti da avidi banchieri e funzionari...

E sembra che alla fine ne trarranno beneficio una manciata di società di private equity.

 

Non proprio un bell'aspetto per Papa Francesco...