di Unai Cano

16 Maggio 2025

dal Sito Web KontraInfo

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in spagnolo

 

 

 

 

 

 

 

Il governo ungherese, guidato da Viktor Orbán, ha approvato la legge popolarmente nota come "Stop Soros" con l'obiettivo di,

porre fine alle ingerenze straniere attraverso ONG e organi di informazione che, secondo l'Esecutivo, cercano di influenzare la vita politica del Paese con finanziamenti esterni.

Il provvedimento, promosso dal partito Fidesz, è stato duramente criticato dall'opposizione.

 

Il testo legislativo, presentato martedì sera e approvato oggi, venerdì, conferisce ampi poteri all'Ufficio per la protezione della sovranità, ente creato nel 2023.

Questo ufficio può raccomandare sanzioni, accedere a conti bancari, sequestrare dispositivi elettronici e vietare donazioni se rileva che un'organizzazione riceve sostegno finanziario dall'estero per scopi che violano i valori nazionali.

Il disegno di legge amplia significativamente il concetto di "minaccia alla sovranità", includendovi qualsiasi azione che metta in discussione l'identità costituzionale dell'Ungheria, le sue tradizioni cristiane o i principi familiari e biologici promossi dallo Stato.

 

Le organizzazioni accusate di questi crimini rischiano multe fino a 25 volte l'importo finanziato dall'estero e, in caso di recidive o mancato pagamento, potrebbero essere chiuse definitivamente.

 

 

 

 

I fondi provenienti dall'estero, compresi quelli legati a istituzioni europee o a fondazioni straniere di "filantropi" come George Soros, sarebbero sottoposti a rigidi controlli.

 

I donatori ungheresi devono inoltre presentare una dichiarazione attestante che i loro contributi non provengono indirettamente dall'estero.

 

Sarà limitato anche l'uso dei meccanismi di detrazione fiscale che attualmente consentono ai contribuenti di destinare parte delle proprie imposte alle ONG.
 

Il rafforzamento della regolamentazione arriva poco dopo che Orbán ha dichiarato in un discorso che,

le organizzazioni sostenute da finanziamenti esteri "devono scomparire", affermando che la loro esistenza dovrebbe essere "legalmente impossibile".