di León Bendesky

27 Marzo 2017

dal Sito Web Jornada

 traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in spagnolo

 

 

 

 

 

 

 

Nel mondo di Facebook, 60 anni di storia a volte sono troppi. Adesso le cose succedono rapidamente, ma il tempo passa più veloce.

Le relazioni, oltre che istantanee sono diverse:

accadono e si impiega molto tempo per personalizzarle.

La forma in cui si arriva agli amici e il numero che abbiamo è già cambiato; sono decine secondo la linea e addirittura centinaia, e l'unica cosa che serve per aggiungerli ad una lista è un like.

 

Non serve sapere molto dell'altro, a volte meno si sa e meglio è, e preferibilmente tramite uno schermo di qualsiasi dimensione. Questa società internazionale persegue adesso il progetto del suo fondatore.

 

Secondo quanto ha pubblicato Zuckerberg recentemente, il suo progetto è la costruzione di "una comunità globale!".

 

Afferma che Facebook non è solo un affare, nemmeno una piattaforma, ma si sta trasformando in un movimento ideologico su scala mondiale.

 

A tal proposito raccomandiamo di leggere la critica dello storico Yuval Harari sulle implicazioni di questo passaggio che Facebook si propone riguardo alle possibili ripercussioni per la società e soprattutto come progetto politico (vedi Financial Times, 25/3/17).

 

In tutti i casi, se lo paragoniamo con la vita delle persone, 60 anni è un periodo considerevole. Anche se breve in senso storico...

 

In meno della metà di questo periodo c'è stato un considerevole processo di innovazione tecnologica nel campo delle telecomunicazioni.

 

Oggi siamo nel pieno dell'impulso dell'effetto di questa tecnologia, la stessa che ha sostenuto il sorgere e l'enorme espansione di Facebook, una delle tante società di questo settore.

 

Quindi, 60 anni fa, il 25 marzo 1957, è stato firmato il Trattato di Roma, stabilito dalla Comunità Economica Europea, l'origine dell'attuale Unione Europea.

 

Quel trattato ha creato un mercato comune e anche una dogana unica, ina forma incipiente di integrazione tra i membri.

 

Il trattato fu firmato da:

  • Francia

  • Germania Occidentale

  • Italia

  • Olanda

  • Belgio

  • Lussemburgo,

...ed entrò in vigore il primo gennaio del 1958.

 

Era composto da quattro istituzioni:

  • una commissione

  • un consiglio dei ministri

  • un'assemblea parlamentare

  • una corte di giustizia 

La prima espansione della comunità si ebbe nel 1973 quando entrarono

  • Danimarca

  • Irlanda

  • Regno Unito

La più recente è stata nel 2013 con l'entrata della Croazia.

 

Adesso l'Unione Europea creata nel 1993, ha 28 paesi membri. Il Brexit, che potrebbe attivarsi prossimamente, provocherà la prima diminuzione dell'organizzazione. Non sembra che sarà l'unica.

 

A 60 anni, il progetto europeo Mostra dei malanni da vecchiaia…

 

Sembra molto simile a quello che succede alle persone, si potrebbe anche dire che gli acciacchi sono anticipati visti i progressi della medicina, che di certo non vanno di pari passo con i progressi della politica.

 

Uno dei membri, il Regno Unito, vuole essere estirpato da questo corpo collettivo; nel percorso si estende il contagio e altri si allineano per uscire.

 

Il progetto di integrazione europeo ha cambiato questa regione, ma tra grandi contraddizioni che provocano una distanza crescente di una rilevante parte della popolazione.

 

In questo processo hanno contato la burocratizzazione degli organi del governo della unione e le conseguenze di una profonda crisi economica dal 2009, che ha messo in discussione il funzionamento dell'Euro come moneta comune.

 

Sono anche pesate le ripercussioni della guerra in Medio Oriente e lo squilibrio sociale del Nord Africa con l'effetto di incrementare la migrazione.

 

Gli istinti più individualisti si riaffermano anche come progetto economico.

 

In Europa, esiste politicamente un predominio del governo tedesco che esprime anche la sua preminenza per l'economia del suo stesso paese. L'idea di avere un'Europa a due velocità si sta imponendo, il che relegherebbe ancora di più i paesi più poveri come Grecia e anche Portogallo come molti altri.

 

La rinascita del gemellaggio di nazionalismo e populismo è molto visibile e lo si vede nei processi elettorali in molti paesi della regione:

Francia, Italia, Polonia (il governo non avalla nemmeno l'ex primo ministro Donald Tusk come attuale presidente del Consiglio Europeo) e l'Ungheria sono casi visibili come pure il Regno Unito.

Così come sta messa l'Unione Europea, è un sistema insostenibile.

 

Ancora non si vede che l'immaginazione e la capacità politica dei suoi leader possa indirizzare la nave. In più, sembra che la corrente isolazionista tende a prevalere.

 

Perfino Trump afferma che i Britannici fanno bene ad abbandonare la nave…

 

L'Unione Europea a fine secolo rappresenterà solo il 4% della popolazione mondiale che si calcola sarà di 10 miliardi di persone. Questi 60 ani, dalla firma del Trattato di Roma, allora sembreranno insignificanti.

 

Questo è il dilemma che hanno i politici europei, sia coloro che controllano l'unione che coloro vogliono rinunciarvi. Molto prima della fine del secolo, il mondo sarà molto diverso da quello che viviamo oggi.

 

L'idea di Europa, così come è oggi, non può andare molto oltre...