di Victoria LePage
7 Luglio 2018
dal Sito Web
VictoriaLePage

traduzione di Claudiordali

Versione originale in inglese

 

 

 

 

 

 

 

René Guénon (1886-1951), il famoso esoterista francese convertitosi all'Islam nel 1912, fu un tradizionalista impegnato e un sufi.

 

Credeva che la civiltà occidentale fosse precipitata verso il basso e che la sua unica speranza sarebbe stata quella di tornare all'ideale tradizionale di un governo da parte di un'élite spirituale.

 

Per Guénon, la società dovrebbe essere un riflesso della gerarchia iniziatica con al vertice il re iniziato, che nella sua santità avrebbe dovrebbe preservare gli ideali e le aspirazioni spirituali dei suoi sudditi e irradiare loro l'armonia e l'ordine sociale inerente al suo ufficio.

 

L'alchimista italiano Julius Evola (1898-1974) fu un altro tradizionalista che, come Guénon e il suo contemporaneo, il sufi Frithjof Schuon, piangeva la scomparsa di quella gerarchia di governo che aveva dato un'incomparabile vitalità, rigore e significato alle civiltà antiche.

 

Tuttavia, Evola era scettico sul fatto che ai nostri tempi potesse manifestarsi un governo di élite spirituale, vista la profonda mancanza d’anima nelle attuali vicende umane. [1]

 

Eppure, alcuni osservatori notarono che, negli ultimi decenni, un nuovo limite politico e un nuovo realismo affinarono il dibattito tradizionalista.

 

Qualcosa senza precedenti fece il suo ingresso sulla scena. Era forse in atto un'operazione sotto copertura volta a un cambio di regime mondiale? - un ritorno al regno del re filosofo, o forse più esattamente, del Consiglio dei Saggi? In questa civiltà fermamente democratica, questa idea ha dell'impossibile, eppure il ritorno dei Maestri è stato previsto a lungo negli ambienti occulti.

 

E se un simile ritorno fosse già stato messo in moto segretamente?
 

Nel 1999 Lynn Picknett e Clive Prince pubblicarono The Stargate Conspiracy. Gli autori, famosi per le loro spassionate e penetranti ricerche sul materiale arcano, nel loro libro rilasciano le prove di un culto incredibilmente potente, che fu nascosto nel movimento New Age per oltre cinquanta anni.

 

Mostrano che dal 1952, o anche prima, è esistito un movimento segreto, estremamente influente all'interno della classe dirigente americana, composto da massoni e politici di alto livello, così come da

"grossi industriali, scienziati all'avanguardia, intrattenitori popolari, parapsicologi radicali e figure chiave nei circoli militari e di intelligence",

... e persino alla soglia della Casa Bianca stessa [2] - che rivendica il contatto diretto e telepatico con una cabala di intelligenze spirituali avanzate, provenienti da un altro sistema stellare.

 

Secondo alcune scuole di pensiero, questi esseri provenienti dallo spazio stanno tornando, a bordo di astronavi, sul nostro pianeta dopo una lunga assenza e si stanno preparando a fare un atterraggio di massa per assistere ancora una volta l'umanità a raggiungere un livello più alto di coscienza. In altri casi, il fattore extraterrestre viene minimizzato o non è addirittura presente.

 

Tuttavia, tutti i seguaci del culto sottolineano la natura divina di questi esseri, che spesso oggi sono conosciuti come il Consiglio dei Nove o i Nove Sconosciuti, o semplicemente "i Nove".

 

Si ritiene che, molto tempo fa, i Nove abbiano governato la civiltà di Atlantide e che siano stati riportati sulla Terra, sul piano materiale, dalle sofferenze della nostra specie.

 

Troppe cose non sono state dette e volutamente nascoste.

 

Ciò che Picknett e Prince si sforzano di rivelare è che, da una partenza avvolta nel mistero, si è instaurato un diffuso movimento di devozione, persino di venerazione dei Nove, che attualmente domina gran parte delle comunità New Age in America e in Europa.

 

Molti membri del nucleo centrale segreto che trasmette gli insegnamenti dei Nove, ora sono dei personaggi e dei guru famosi nella letteratura alternativa occidentale.

 

Credono che i Nove Principi siano i nove antichi dèi egizi, l'Enneade, gli Antichi Dèi che un tempo presiedevano il grande centro religioso di Eliopoli sul Nilo.

 

L'Enneade, tutta assieme rappresentava le nove diverse sfaccettature di Atum il Dio Unico, il dio degli dèi per gli Egizi: l'Enneade era formata da Atum, Shu e Tefnet, Geb e Nut, Osiride e Iside, e Set e Nefti.

 

E' stato affermato che i "Nove in Uno" sono tornati ai nostri giorni per assistere il prossimo stadio evolutivo dell'umanità.

 

La connessione con l'antico Egitto è forte. È stato sottolineato che mentre i Nove governavano quel territorio, l'Egitto rimase unico nella storia delle civiltà, per le sue incomparabili realizzazioni architettoniche, le sue lunghe epoche di prosperità pacifica, le sue arti luminose e le scienze della saggezza che solo ora stiamo iniziando a comprendere.

 

Qual era il segreto di quella superiorità culturale?

 

Non è un caso che molti dei guru contro culturali di oggi, siano dei devoti sostenitori delle esplorazioni archeologiche in corso, apparentemente per oscure ragioni occulte, sull'altopiano di Giza in Egitto. Attratti dalla magia dell'Egitto, tra gli appassionati alla ricerca dei suoi segreti ci sono leader dell'evangelizzazione cristiana, eminenti scienziati, filosofi americani e autori famosi; alcuni, come l'israeliano Uri Geller, sono dei noti sensitivi.

 

Benché clandestina, la dedizione per i Nove Egiziani era profonda.

 

Gli stessi Nove, o meglio i loro channel emissari e portavoce, spiegano di essere,

"direttamente collegati al concetto di Dio dell'Uomo... Dio non è altro che tutti noi insieme, i Nove Principi di Dio. Non c'è altro Dio oltre a tutti noi insieme." [3]

Inoltre, dicono anche che,

"i controllori dell'universo operano sotto la direzione dei Nove."

Sotto i controllori ci sono i messaggeri, che fanno da mediatori tra i controllori e tutte le miriadi di civiltà planetarie che compongono l'universo.

 

Quindi, come nell'antico Egitto, evidentemente c'è coinvolta una gerarchia nella quale le Nove entità canalizzate sono il gradino più basso di una scala che porta a esseri più avanzati.

 

I testi trovati nella camera funeraria della piramide di Unas, un faraone egiziano che regnò dal 2356 al 2332 a.C., rivelano una simile struttura gerarchica nel governo dell'antico Egitto.

 

I testi indicano che al di sotto della Grande Enneade c'era uno stuolo di semidèi, divinità minori conosciute come la Piccola Enneade.

 

Quest'ultima includeva degli dèi tipo

  • Thoth, il dio dell'apprendimento, che era anche lo scriba della Grande Enneade.

  • Anubi, il dio dalla testa di sciacallo che sorvegliava il cancello degli inferi.

Sotto la Piccola Enneade c'era ancora un altro livello, il potentissimo sacerdozio del tempio che mediava la volontà degli déi alla gente comune.

 

Gli déi Anziani, tuttavia, sembrano essere distanti dalle vicende della Terra. Il dio attivo nel nostro mondo terreno, che fungeva da legame tra la Grande e la Piccola Enneade, era Horus, il dio dalla testa di falco, figlio postumo di Osiride e Iside.

 

Horus, il Principe Falco, era in realtà molto più vecchio di Osiride, che si unì tardi alla Grande Enneade. Nel più antico pantheon egizio, Horus, in compagnia della sua consorte Hathor, la dea dell'amore, era in effetti un analogo minore di Atum, il Dio unico supremo che regnava sul mondo spirituale e che esisteva prima che nascesse il mondo materiale del tempo e dello spazio.

 

Siccome Atum governava l'universo spirituale, Horus governava il regno materiale attraverso una lunga serie di re.

 

I seguaci del Principe Falco erano conosciuti come gli Heru Shemsu, gli illustri Compagni o Iniziati di Horus, che con benevolenza e saggezza governarono l'Egitto pre-dinastico come re-iniziati per migliaia di anni. [4]

 

Secondo la tradizione, questi semidéi erano una razza, proveniente dalle stelle, più alta e con un cranio più grande della gente del Nilo e possedevano conoscenze segrete e grandi abilità magiche. Per quanto grandi fossero gli Heru Shemsu, non erano altro che dei riflessi inferiori della Grande Enneade, i nove Dei in Uno, i veri e unici dominatori della terra.

 

Allo stesso modo, le entità canalizzate che oggi si definiscono i Nove o il Consiglio dei Nove, sono implicitamente nient'altro che strumenti, membri di un circolo esoterico esperto nella telepatia, che trasmettono la volontà dei Nove dal più alto livello della gerarchia verso le migliaia di accoliti ricettivi che fanno parte della New Age.

 

Alcuni membri del culto hanno rivelato che, come conseguenza dell'accesso alle "informazioni riservate e segrete", sono consapevoli che le Entità altamente evolute conosciute come i Nove, lavorando attraverso i loro emissari prescelti, mirano a indottrinare l'umanità a quella che sarà la nuova religione globale.

 

Ciò comporta la purificazione e la resa dei conti finale tra le forze del bene e quelle del male.
 

I Nove dicono che qualcosa è andato storto con la programmazione genetica dell'umanità, per cui sono dovuti rientrare nel nostro mondo inquinato con l'obiettivo di mettere le cose a posto e indirizzarci verso un nuovo corso più orientato alla spiritualità.

 

Questo obiettivo, dicono Picknett e Prince, non è altro che la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale basato su principi teocratici piuttosto che democratici, con al controllo lo stesso Consiglio dei Nove.
 

James J. Hurtak, mistico e autore New Age che nel 1977 canalizzò The Keys of Enoch, è un personaggio del culto molto noto, che confessò di essere personalmente in contatto telepatico con il Consiglio dei Nove.

 

Asserì che una notte, mentre guidava attraverso il deserto californiano, un raggio di luce brillante discese e volteggiò sopra la sua macchina, programmandolo con le "Chiavi" che formano le basi dei suoi insegnamenti spirituali.

 

Nel suo libro, Hurtak afferma che alcune razze sono degenerate, sono cadute moralmente così in basso, che i giusti devono essere isolati da loro; inoltre, con un linguaggio biblico e apocalittico molto carico, avverte il mondo che questo problema ora è critico.

 

La Battaglia finale dell'Armageddon è imminente. È stato aperto un misterioso Stargate tra i cieli e la terra, in conseguenza del quale stiamo correndo verso una guerra mondiale tra le forze della Luce e quelle delle Tenebre, che precederà il prossimo governo della Fratellanza di Luce, un'associazione che egli identifica con il Consiglio dei Nove.

 

Come è stato detto, in un primo momento Hurtak e gli altri consapevoli di questi eventi, avvertirono che tra poco ci sarebbero stati degli sbarchi in massa di veicoli spaziali extraterrestri sulla Terra.

 

Questa invasione benigna avrebbe dovuto avvenire nel 1978, interferendo con le trasmissioni radiofoniche e televisive affinché i Nove potessero comunicare direttamente con i popoli della Terra e prepararli ai grandi sconvolgimenti globali che sarebbero seguiti. Ma, come sappiamo, questo non accadde e la vigilia del millennio passò senza che si parlasse di un'invasione intergalattica.

 

Hurtak spiegò che secondo il messaggio dei Nove,

"non era più necessaria."

I Nove che, come abbiamo visto, in un primo momento si identificarono come Esseri divini o aspetti di Dio piuttosto che come extraterrestri, nella mente dei loro devoti non erano più necessariamente degli alieni provenienti dallo spazio.

 

Sembra che il concetto abbia subito un cambiamento che lo ha portato ad essere una cerchia di Maestri o Avatar che insieme esprimono la volontà di un'unica Autorità superiore, la Grande Fratellanza Bianca della gloria teosofica.

 

Dal 1978 è proseguito un programma di indottrinamento che, secondo Picknett e Prince, ha cambiato la visione del mondo a milioni di persone comuni, così come a scienziati e pensatori di talento e fama mondiale.

 

Il messaggio diffuso dai Nove è che dovrà esserci una,

"guerra galattica e una pulizia interna per tutto l'universo, che finirà in" [5]

... un'epoca d'oro da cui emergerà una nuova forma di governo mondiale.

 

Secondo la visione di Hurtak, la nuova "Amministrazione Spirituale" dovrà essere centrata negli Stati Uniti, la nazione che per lui è la reincarnazione di Atlantide, con Israele come partner vitale per la sua "egemonia".

 

Ci sono varie versioni di questo scenario, all'interno del circolo seminale che Picknett e Prince stanno prendendo di mira.

 

L'interesse del compianto Dott. Andrija Puharich, condiviso dalle agenzie di sorveglianza americane e dalla Commissione per l'Energia Atomica in cui Puharich lavorò per un certo periodo, consisteva principalmente nel racimolare conoscenza riguardo la "visione remota" e le altre tecniche sciamaniche per alterare gli stati di coscienza e quindi controllare la mente delle masse.

 

Alcuni archeologici ribadiscono il ruolo che l'Egitto e le piramidi di Giza stanno ancora giocando nel ritorno degli Atlantidei; altri, come il londinese Benjamin Crème, un guru della scuola di Alice Bailey, sottolinea la tanto attesa seconda venuta di Cristo.

 

Per alcuni teosofi, il tema dei Guardiani extraterrestri e l'avvento del "Tempo del Risveglio", quando Atlantide risorgerà dal mare, è stato intrecciato nel culto mistico chiamato l'Abbazia dei Sette Raggi. [6]

 

Eppure tutti, senza eccezione, si occupano del Nuovo Ordine Mondiale già in fase di germinazione e attivo con sviluppi all'avanguardia nella

  • fisica

  • parapsicologia

  • genetica

... e altri campi sotto l'egida del divino Consiglio dei Nove.

 

I Nove furono inizialmente canalizzati negli Stati Uniti nel 1952 da un medium spirituale indiano, il Dr. D.G. Vinod, che stava partecipando a un centro di ricerca sul paranormale a Glen Cove, nel Maine, gestito da Puharich e finanziato dalla CIA.

 

Ma Picknett e Prince dimostrano che fin dagli anni '30, varie scuole esoteriche, come quelle di

... sostenevano di avere collegamenti telepatici con una confraternita o una gerarchia di adepti spirituali affini al Consiglio dei Nove.

 

In effetti, gli occultisti facevano tali affermazioni fin dalla metà del diciannovesimo secolo ed arrivarono in congiunzione con la leggenda di Shambhala, il centro sacro nell'Asia Alta reso popolare dalla Società Teosofica.

 

Il diplomatico francese Louis Jacolliot (1837-90) mise in allarme l'Occidente per la leggenda dei Nove Sconosciuti, secondo cui Ashoka, l'imperatore buddista dell'India del terzo secolo a.C., costituì un consiglio segreto di nove saggi nel tentativo di incapsulare tutta la conoscenza umana del tempo e assicurarsi che venisse custodita e dispensata correttamente senza possibilità di corruzione.

 

Jacolliot sosteneva che questi sconosciuti adepti fossero ancora in vita e che era in contatto con loro.

 

Tuttavia, un altro mistico francese, Saint-Ives d'Alvedre (1824-1909), affermò che la leggenda era molto più antica. Disse che i Nove Sconosciuti erano degli esseri provenienti dalla stella Sirio, che originariamente arrivarono nel Bacino di Tarim, in Asia centrale, nel 34.000 a.C. e lì stabilirono il quartier generale di Shambhala.

 

Il loro soggiorno ad Atlantide venne molto dopo.

 

In effetti, è improbabile che l'imperatore indiano Ashoka abbia dato origine a questa maestosa leggenda nel 273 a.C.:

perché è molto più vecchia.

Secondo una recente ricerca, il sacerdozio di Eliopoli ereditò il mito degli Dèi Antichi, metà dei quali erano maschi e l'altra metà femmine, dagli abissi semi-mitici e pre-dinastici della storia nilotica, quando la valle del Nilo era ancora scarsamente popolata da cacciatori e pescatori.

 

Tuttavia, ciò che emerge dal presente studio è che i Nove Sconosciuti non possono essere confinati nella storia dell'antico Egitto. Come esseri immensamente alti, regali, dalla testa grande e provenienti dalle stelle, si pensa che abbiano accompagnato, verso la civiltà, i primi passi vacillanti delle popolazioni agricole presenti nelle regioni ben oltre l'Egitto.

 

Ci sono molti racconti che parlano della loro presenza in ogni parte della terra e persino su altri pianeti.

 

Di nuovo, R.A. Schwaller de Lubicz, un moderno padre dell'occultismo morto nel 1961, parlò dei Nove Principi.

 

Nel 1913 scrisse riguardo al numero 10:

"Come numero è il 10, contenente e circondato dai nove principi, l'irriducibile Uno, il fecondatore eterno." [7]

I nove principi si trovano nei nove archetipi strutturali dell'Albero della Vita della Cabala, nei nove livelli del mitico Monte Meru, nelle nove gerarchie angeliche e in molti altri schemi cosmologici.

 

Altre società mistiche parlano dei "Nove Eletti" o dei "Maestri Nascosti" che continuano ad essere attivi nell'interesse dell'umanità.

 

Louis Pauwels e Jacques Bergier, ne Il Mattino dei Maghi, dicono,

Guardando giù dalla torre di guardia della loro gloria nascosta, i Nove Sconosciuti osservavano la civiltà nascere, morire e rinascere tollerante anziché indifferente - pronti a venire in soccorso - pur sempre osservando la regola del silenzio che è il marchio della grandezza umana. [8]

Dunque Pauwels e Bergier erano due autori che consideravano i Nove come un fenomeno universale, una Presenza guida che mediava imparzialmente sopra tutte le civiltà, sia orientali che occidentali, non offrendo ad entrambe alcun aiuto speciale.

 

Ed è qui che ci imbattiamo in un'anomalia molto strana, che è quella che Picknett e Prince trovano sinistra.

 

Apparentemente, il Consiglio dei Nove di Hurtak opera per l'intera umanità attraverso i suoi fedeli seguaci, ma secondo questi due ricercatori, ciò che sembra essere più vicino alla realtà è una spiccata propensione verso gli interessi del conclave cristiano di destra delle nazioni occidentali, guidato dagli Stati Uniti.

 

Malauguratamente, quasi tutti i seguaci dei Nove sembrano essere in qualche modo collegati alle agenzie governative militari e di sorveglianza statunitensi ed europee, spesso attraverso dei finanziamenti, adoperandosi per raggiungere un risultato in stile occidentale ampiamente eurocentrico, con la guerra contro il terrorismo in cima all'agenda.

 

Picknett e Prince osservano con asprezza che il culto dei Nove Sconosciuti pare essere molto più incentrato sul potere occidentale che sulla pace mondiale.

 

Sottolineano che, sebbene l'élite multinazionale che sta combattendo il terrorismo abbraccia quasi tutte le religioni del mondo, ci sono delle notevoli eccezioni.

"Non include le maggiori religioni degli afro-americani o del mondo arabo. I musulmani non sono stati invitati." [9]

E neppure le razze nere.

 

Le razze musulmane vengono caratterizzate inequivocabilmente come i "Figli delle Tenebre" che presumibilmente contendono i "Figli della Luce".

 

Hurtak parla,

"dell'anti-universo" ovvero "la violazione della Luce Vivente esemplificata nella Kaaba, il Cubo Nero presente alla Mecca." [10]

Sostiene che rappresenta,

"l'anti-potere della vita e, più significativamente, l'anti-Cristo." [11]

Di nuovo, Hurtak riporta che il Cubo Nero è in attività,

"con Alpha Draconis... per i Figli delle Tenebre. [12]

 

I giusti devono riuscire a vedere chiaramente la dialettica spirituale che avviene tra coloro che scelgono la Piramide di Luce come il simbolo di evoluzione nella spirale superiore della Luce, in opposizione a coloro che scelgono il Cubo Nero." [13]

In termini abbastanza discriminatori, Hurtak discute le guerre galattiche che dovranno essere combattute tra i Figli della Luce e i Figli delle Tenebre.

 

In effetti, nascosta nei chiari messaggi dei Nove sulla pace e la benevolenza universale, c'è una marcata propaganda fondamentalista cristiana e anti Islam... dal momento che questi messaggi vengono trasmessi dai fedeli cristiani.

 

Persino gli ebrei, sebbene siano considerati un popolo particolarmente santo, "i salvatori della terra", non sfuggono del tutto alla censura per il loro rifiuto di Gesù come il Messia. Eppure, nonostante questi presagi negativi, Picknett e Prince, in origine un po' scettici, ammettono che i Nove danno prova di autenticità su tutti gli altri fronti. Non sono falsi.

 

Quindi cosa succede nei corridoi occidentali del potere? Può essere che, indipendentemente dalla vera fonte delle trasmissioni dei Nove, molti di coloro che pretendono di essere i loro channel, stiano effettivamente piegando gli insegnamenti al loro programma patriottico e geopolitico?

 

Se così fosse, coloro che affermano di essere i leader spirituali dell'Occidente mostrerebbero una notevole ignoranza, poiché la leggenda dei Nove Sconosciuti è molto diffusa nel mondo islamico che in Occidente.

 

Pauwels e Bergier hanno ragione.

 

Il sufismo, il percorso mistico dell'Islam, da molto tempo rivendica la stessa leggenda, che, a quanto pare, è presente in tutte le religioni, sia orientali che occidentali, apparendo nei sacri annali dei popoli di tutto il mondo da tempo immemorabile.

 

Anche in Messico, Bolon Yokte, il Dio Maya della Creazione, era uno dei Nove Signori della Notte (gli Inferi). I Maya credono che Bolon Yokte fosse presente nel 3114 a.C. durante la creazione della nuova Era Mondiale e che sarà presente di nuovo nel 2012, all'inizio della prossima Era Mondiale. [14]

 

I sufi attribuiscono un grande significato mistico alla loro tradizione dei Nove Maestri Sconosciuti e ciò viene espresso nel No-Koonja, il diagramma sufi a nove punte noto anche come Naqsh o Sigillo.

 

Dicono che questo glifo metafisico possa "raggiungere i segreti più reconditi dell'uomo"; lo scrittore sufi Ernest Scott, nel suo classico The People of the Secret, sottintende che rappresenta uno dei più alti e autorevoli gradi della gerarchia sufi.

 

Di conseguenza, sembra esserci poca realtà politica nei sogni New Age a proposito di una cricca partigiana di Nove Sconosciuti che governa un impero dove regna la razza bianca e l'Islam viene escluso. Si tratta di un risultato molto improbabile, se i Nove Sconosciuti che vengono canalizzati dagli odierni sensitivi occidentali si rivelassero proprio per chi affermano di essere.

 

L'incomprensione inerente alla posizione fondamentalista cristiana - e qui dobbiamo includere l'odierna massoneria americana e gli altri movimenti occulti del genere New Age, come le scuole di Alice Bailey e quelle Rosacrociane - è in realtà comprensibile.

 

Per il percorso dei Sufi, una tradizione antica e molto segreta, che precedette la sua affiliazione con l'Islam, rimase quasi sconosciuta e mai esaminata in Occidente fino agli ultimi decenni.

 

Diversi monasteri e luoghi storici Sufi possono essere datati in modo affidabile a periodi precedenti la nascita di Maometto, il fondatore dell'Islam, per cui rappresentano i segni della segreta presenza creativa del Sufismo nel Vicino Oriente, molto prima della nascita della religione araba nel settimo secolo d.C., anche se in seguito la parte cruciale della fratellanza sufi, nello sviluppo e nella diffusione dell'Islam, è rimasta un elemento nascosto all'interno.

 

Ma ciò sta cambiando rapidamente…

 

Robert James Buratti, un ricercatore e insegnante di letteratura e filosofia di base a Sydney, a proposito dell'odierna tradizione dei sufi, dice che,

Le informazioni precedentemente nascoste si sono gradualmente fatte strada nella coscienza dell'ufficialità.

 

Il livello di segretezza che circondava le informazioni e il fatto che sia rimasto praticamente impenetrabile per millenni, suggerisce che ora non siano "trapelate", ma accuratamente rilasciate. [15]

E' ovvio che i media moderni hanno aiutato questo processo di uscita.

 

La comparsa, dal 1960 in poi, di vari articoli e libri sul tema del "Direttorio Nascosto dei Sufi", scritti da eminenti autori sufi come l'insegnante afgano Idries Shah, ha fatto sì che la consapevolezza e l'interesse per il sufismo stiano crescendo all'interno dell'odierna mente occidentale, dissipando gradualmente l’ignoranza.

 

Buratti afferma che,

"Quando gli innumerevoli episodi, apparentemente insignificanti, sono stati messi insieme, hanno evidenziato una profonda verità: che, come molti sospettano da tempo, il gruppo segreto potrebbe lentamente emergere nel XXI secolo."

Questa affermazione porta alla conferma che i Nove Sconosciuti sono un fenomeno universale comune a tutta l'umanità, compresi i musulmani, i neri, i mori e i bianchi.

 

In Indonesia, che copre tutte le isole dello Stretto della Sonda, il Sufismo ha dominato la cultura sin dal XIV secolo.

 

Per sette secoli - ossia fino al XX secolo che ha visto l'ascesa del Modernismo Islamico - la religione dominante era una miscela sincretica di Sufismo, Buddismo Indù, Taoismo e animismo, con una crescente infusione di elementi Cristiani e Teosofici.

 

Quindi, si è trattato di un mix di credi proveniente, praticamente, da tutte le religioni conosciute dall'uomo, molte delle quali erano così vecchie da essere sconosciute.

 

Gli indonesiani sono un popolo profondamente spirituale. Nell'isola più grande, quella di Java, i Nove Sconosciuti sono un termine familiare, una parte integrante della ricca offerta mitologica che sostiene l'intera società.

 

Nelle scuole esoteriche giavanesi è diffusa la storia secondo la quale nella prima parte del ventesimo secolo il circolo dei Nove Saggi Sconosciuti si incontrò a Giava per portare una nuova pratica spirituale nel mondo. A tale scopo formarono un circuito meditativo chiuso che generò potenti energie cosmiche.

 

Sapevano che l'umanità si trovava alla soglia di uno stadio superiore di coscienza che coinvolge il risveglio dell'Anima Spirituale, un organo ancora relativamente dormiente nella maggior parte delle persone che vivono oggi sulla terra, e i Nove sono stati prescelti per diventare l'elemento di punta per quel futuro.

 

In ogni individuo ci sono tre centri animici: animale, umano e spirituale. L'ultimo, l'Anima Spirituale, è sotto il governo e la direzione della Volontà divina.

 

Quando viene risvegliata nel corso dell'evoluzione, l'Anima Spirituale energizza e unifica profondamente i vari strumenti inferiori che normalmente competono e si agitano all'interno della coscienza umana. L'anima animale e quella umana, si portano quindi sotto il suo dominio e l'unione delle tre sotto il comando divino, innalza e spiritualizza incommensurabilmente lo stato d'essere dell'individuo.

 

Per aiutare in questo processo evolutivo, i Nove Maestri cercarono di stabilire e furono persino capaci di stimolare, negli uomini e nelle donne, una maggiore consapevolezza e il controllo dei poteri di amore e saggezza dell'Anima Spirituale.

 

Il risultato delle meditazioni dei Nove fu che, una notte, un brillante raggio di luce scese dal cielo su un giovane musulmano giavanese chiamato Muhammad Subuh, che stava tornando a casa da una riunione di Sufi Nachshbandi.

 

Il raggio di luce lo "programmò" (proprio come potrebbe aver "programmato" James Hurtak in Occidente), aprendogli la strada verso la rivelazione spirituale. Questa si sviluppò in una nuova pratica di insegnamento chiamata Subud, che doveva essere portata in Occidente.

 

Una delle sette giavanesi che emerse indirettamente come risultato di questo evento, fu Sumarah, "la Via della Resa" - resa è il significato essenziale della parola Islam. [16]

 

In Indonesia, Sumarah è diventata un movimento su larga scala. Non è arrivata ufficialmente in Occidente, ma sta diffondendo il suo messaggio in modo informale, attraverso il Pacifico, verso la California e i movimenti New Age.

 

Insegna che tutte le religioni del mondo hanno le loro radici nella stessa fonte esoterica. Alla base di tutte c'è la stessa verità. Sono tutte germogliate dal seme divino che giace nell'Anima dell'umanità e condivide equamente la sua grazia.

 

Per cui, il metodo di Sumarah invita alla pace universale tra le religioni.

 

Solleva la coscienza dalla mente ordinaria, la cui natura dualistica e divisiva genera immagini malvagie, la guerra e i conflitti religiosi, verso uno stato intuitivo al di là delle divisioni. In quello stato unificato la mente illuminata persegue visioni di interiorità, di unità, di redenzione spirituale e la convivenza pacifica della famiglia delle religioni.

 

Il messaggio di Sumarah è quindi l'antitesi di quello diffuso da James Hurtak nell'Occidente cristiano, eppure sembra provenire dalla stessa fonte alta.

 

Picknett e Prince sono giustificati per il loro sgomento riguardo l'appello alla guerra santa che viene trasmesso segretamente dalle onde di pensiero massoniche americane e New Age, un messaggio che in pratica persegue il potere e l'egemonia attraverso il conflitto religioso.

 

Sembrerebbe che molti ideologi occidentali, anche quelli nelle più alte posizioni del potere politico e scientifico, abbiano seriamente frainteso il significato del loro dialogo con il Consiglio dei Nove.

 

Sembrerebbe che abbiano frainteso la vera natura di questo gruppo e si siano appropriati dell'influenza che doveva essere globale e pan-religiosa, che abbracci la fede nell'Islam e le razze nere allo stesso modo di quelle dell'Occidente cristiano.

 

Per il termine Sufi è stato proposto un certo numero di derivazioni e forse la più probabile è la parola persiana saf, che significa "puro"; tuttavia la Fratellanza, sin dal suo inizio, è stata chiamata con molti nomi.

 

Il Sufismo, che secondo alcuni ha avuto origine nelle montagne del Caucaso 20.000 anni fa, è essenzialmente la ricerca della gnosi, che definisce l’illuminazione in unione con Dio - lo stato finale di perfezione che la razza nel suo insieme si sta sforzando di raggiungere.

 

Tecnicamente, i sufi sono coloro che sono giunti all'obiettivo dell'unione mistica, ma in pratica il termine si applica anche ai molti dervisci e aspiranti che sono sul percorso dei Sufi alla ricerca della conoscenza esoterica, ma che sono ancora lontani dall'essere "perfetti."

 

Questi ultimi, i veri Sufi, attraverso le speciali tecniche esoteriche che praticano, sono ritenuti in possesso di una vasta gamma di poteri psico-spirituali e stati di coscienza esaltati sconosciuti all'uomo comune; così tanto che la leggenda li ha definiti il "Popolo Segreto", una gerarchia nascosta di Maestri che sono le guide e i mentori dell'umanità ordinaria, il "Direttorio Nascosto" della razza.

 

È a questo concetto di Direttorio Nascosto che Scott mette in relazione i Nove Sconosciuti.

 

L'arte murale sulle pareti degli antichi monumenti e templi egizi, che mostra delle maschere totemiche raffiguranti animali, uccelli e pesci, rende chiare le origini sciamaniche della cultura egiziana.

 

Se il sufismo avesse 20.000 anni, sarebbe iniziato con i maestri sciamani che, come ha spiegato l'insegnante sufi greco armeno George Ivanovitch Gurdjieff, erano ad un livello culturale molto più avanzato rispetto alle comuni tribù di nomadi e cacciatori. [17]

 

Vivendo in un isolamento tabù, i Maestri erano già sistemati in villaggi e allevavano bestiame, e probabilmente erano alle prese anche con le coltivazioni. Erano considerati e temuti come semidèi dai membri delle tribù, che si facevano guidare da questa cabala di saggi superiori.

 

Buratti pensa che la realtà che sta dietro a tutte le leggende antiche che parlano di "maestri" e "iniziati", sia proprio quella di un gruppo di esseri umani avanzati.

 

Ne I Racconti di Belzebù a suo Nipote, Gurdjieff parla di Sette Saggi, non Nove.

 

Tuttavia, come Saint-Ives d'Alvedre, li descrive come un gruppo di esseri simili ai Nove Sconosciuti, degli uomini di grande saggezza che molto tempo fa vennero nell'antico Egitto e fondarono la società che costruì i grandi templi.

 

I Saggi arrivarono dal continente sommerso di Atlantide su un'arca solare. Questo racconto è molto simile, in ogni particolare, a quello sopra menzionato di Saint-Ives, che potrebbe essere semplicemente un'altra versione, seppur precedente, della leggenda dei Nove Sconosciuti.

 

I Sette di Gurdjieff, tuttavia, indicano una connessione cosmica con le Pleiadi, la dimora dei Sette Fabbri Sciamani, piuttosto che con Sirio. [18]

Questo è un punto di grande interesse che lo spazio ci vieta di perseguire.

 

I testi egizi di Edfu, i più antichi testi geroglifici conosciuti, parlano anche dei Shebtui od Ogdoad, gli otto dèi primitivi Costruttori che presiedevano la valle del Nilo molto prima che l'Egitto dinastico venisse alla luce.

 

Andrew Collins, il noto autore e ricercatore indipendente, accreditò queste divinità a una cultura neolitica presente in Anatolia e lungo l'Eufrate già nel 9500 a.C. [19]

 

Anche gli Ogdoad potrebbero essere un'altra versione precedente dei Nove. Potrebbe benissimo essere che la progressione da sette a nove sia parallela all'evoluzione millenaria dell'Enneade, che è passata dallo sciamanismo allo yoga e alla religione cerimoniale.

 

Nelle sue memorie documentate in Incontri con Uomini Straordinari, Gurdjieff racconta come lui e alcuni compagni, i cosiddetti Cercatori della Verità che viaggiarono con lui alla ricerca della perduta Saggezza dell'antichità, abbiano appreso la storia dei Sette Saggi dagli antichi geroglifici egiziani che riuscirono a decifrare tra le rovine di Giza, Tebe ed Edfu.

 

Gurdjieff sostiene anche di essersi ricordato delle allusioni storiche a questi dèi, dai recitativi di suo padre, un bardo professionista le cui canzoni furono tramandate oralmente, con incredibile fedeltà, attraverso generazioni di eccezionali bardi armeni.

 

Da questo inestimabile repertorio, il figlio ricavò la conoscenza del folklore della vecchia Europa, risalendo le nebbie immemorabili del tempo che lo spinsero a visitare Creta.

 

Gurdjieff disse che settemila anni prima del Diluvio di Noè, ci fu una grande civiltà che fiorì su Haninn, un'isola corrispondente a Creta posta nelle vicinanze della Grecia.

 

Haninn era governata dalla

"Confraternita degli Imastun", una casta di uomini saggi "che si occupavano di astrologia e telepatia."

Pertanto, questi saggi che erano presenti nel primo volume del capolavoro di Gurdjieff, i racconti di Belzebù, potrebbero anche corrispondere ai Nove Saggi di Atlantide e ai primi Sufi.

 

Nell'Epopea di Gilgamesh ci sono storie simili riguardo l'arrivo degli emissari di un'antica cultura spirituale che guidò l'umanità infantile nella sua evoluzione, [20] e che in seguito, quando Atlantide sprofondò sotto il mare, si stabilirono per un periodo di tempo nella Vecchia Europa, donandole le arti e le scienze.

 

Nelle mitologie di vari popoli vi sono numerose prove che confermano che la civiltà egizia e molte altre, furono inseminate improvvisamente e quasi perfettamente da una razza avanzata proveniente da altrove, piuttosto che evolversi gradualmente da zero, come afferma il mondo accademico.

 

Gurdjieff riteneva che dovremmo comprendere il passato nel modo più completo possibile, per gettare delle solide fondamenta per il futuro.

 

In Incontri con Uomini Straordinari, afferma che intorno al 2500 a.C., i Maestri tennero una grande conferenza di saggi a Babilonia e lì fondarono la famosa Società di Sarmoung, che avrebbe agito da custode della tradizione primordiale di saggezza e potere detenuta dai sufi e potenzialmente disponibile per il resto dell'umanità. [21]

 

Questa scuola segreta della saggezza sufi doveva servire da preparazione per l'arrivo della grande epoca zoroastriana.

 

(Vale la pena notare che, secondo il sermone di James Buratti, era il nome dell'energia spirituale comunemente associata alla benedizione, o baraka, del grande maestro sufi Bahauddin Naqshband - e senza dubbio analoga al baraka che una notte cadde dal cielo sul favorito allievo sufi di Java, che diede vita a un nuovo movimento spirituale.)

 

Si credette che nei secoli a seguire, la Società di Sarmoung abbia dispensato segretamente molta conoscenza esoterica alla cultura caldea, al popolo di Abramo che migrò attraverso il Medio Oriente in Egitto e, duemila anni dopo, al popolo ebraico esiliato a Babilonia.

 

Idries Shah dice che l'alchimia giunse agli ebrei attraverso i sufi.

 

Molti degli esuli non tornarono mai più in Giudea; altri fecero ritorno, portando con loro la filosofia del nuovo mondo, una sorta di visione spirituale acquisita nella città caldea.

 

La connessione di Sarmoung con l'antico ebraismo e la diaspora ebraica, è stata ulteriormente scoperta dalle ricerche del Dr. Hugh Schonfield, un autore ebreo.

 

Schonfield notò che ancor prima della caduta di Gerusalemme, i membri appartenenti alle sette ebree come gli Esseni e i Therapeutae, così come i giudeo-cristiani, stavano fuggendo dalla Palestina e dall'Egitto verso l'Arabia, il Medio Oriente, la Persia, l'India e ancora più distante verso l'Afghanistan; in queste terre, specialmente nelle città di Mosul e Bassora in Medio Oriente, si unirono nuovamente alle antiche correnti Sufi.

 

A proposito di queste massicce migrazione verso est, Schonfield disse che:

La varietà delle sette ebraiche e giudaico-cristiane che fiorirono in Medio Oriente, era evidentemente molto vasta e considerevolmente interconnessa. Stiamo parlando non solo dei noti Farisei, Sadducei, Esseni e Nazareni [i primi cristiani], ma anche degli Elcasaiti, dei Sampseani, degli Ebioniti, degli Emerobattisti, dei Dositei, ecc... [22]

Infatti, le dottrine, i riti e la visione generale del mondo delle sette migratorie, infondevano la corrente sufi attraverso un reciproco arricchimento, poiché avevano portato con loro in Persia tutta la nuova cultura e la sapienza greco-egiziana acquisita ad Alessandria, che a quel tempo era il centro mondiale per le arti e le scienze della civiltà.

 

L'antica connessione tra il sufismo e la religione del popolo ebraico venne così rafforzata e approfondita dalle nuove infusioni.

 

Da quel momento in poi, i Sufi della Persia continuarono a sviluppare gli inizi orali della Cabala ebraica soppressa dai rabbini. La cosa ebbe un tale effetto positivo che la moderna Enciclopedia Ebraica dichiara che uno dei trattati dell'Enciclopedia Sufi dei Fratelli Fedeli, pubblicato nel 980 d.C. a Bassora, fu la prima trasmissione scritta della Cabala ad entrare in Europa. [23]

 

Buratti ritiene che il Sufismo, in quanto radice nascosta di tutto l'insegnamento spirituale, abbia plasmato lo sviluppo di molte religioni del mondo, tra cui il cristianesimo e l'ebraismo.

"Esistono prove", osserva, "che ai livelli più profondi del segreto dei sufi, ci sia una comunicazione reciproca con i mistici dell'Occidente cristiano." [24]

Ernest Scott ritrova l'illuminazione del Sufismo nascosta nel cristianesimo primitivo, negli insegnamenti ispirati della chiesa celtica, molto diversi da quelli di Roma, e nel movimento medievale dei Troubadour.

 

Scott afferma che l'Illuminismo è stato iniettato nella coscienza europea dalla scuola di Ibn Masarra (883 - 931).

Le ripercussioni di questa scuola sono state ritrovate nelle allegorie di Dante, nelle opere degli scolastici agostiniani, nella teologia di Duns Scoto, nella scienza di Roger Bacon e nella... [teologia] del Beato Ramon Llull. [25]

Nonostante l'onnipresente minaccia dell'Inquisizione, molti studiosi e santi del Medioevo e del Rinascimento, che si pensava fossero soltanto cristiani, sono stati fortemente influenzati dalla corrente nascosta dei Sarmoung.

 

Si trattava di uomini di grande spiritualità e conoscenza come

  • Paracelso

  • Tommaso d’Aquino

  • Michel de Notredame

Quest'ultimo, conosciuto come Nostradamus, fu un dottore di lettere, nato da una famiglia ebrea convertita con la forza al cristianesimo, che rimase un ebreo, un cristiano e un sufi fino alla fine dei suoi giorni.

 

Si sa che papa Gerberto d'Aurillac, uomo geniale nato nel 940, si ritirò dal suo monastero di Fleury in Borgogna e trascorse alcuni anni in una scuola sufi a Cordoba o Toledo. [26]

 

Pertanto, durante il medioevo, i cristiani contemplativi usavano i libri Sufi, i loro metodi, le loro scienze e la loro terminologia, diventando loro stessi dei Sufi in segreto.

 

In Europa, nel diciottesimo e diciannovesimo secolo, l'interesse diffuso per l'occulto portò al riconoscimento che il Sufismo e gli ordini Rosacrociani erano strettamente collegati.

 

La tradizione vuole che questo movimento sia stato fondato da un professore tedesco, Christian Rosenkreutz, che fu iniziato in Palestina da un gruppo arabo, presumibilmente sufi. [27]

 

Tuttavia, ancora più vicina è forse la connessione tra il Sufismo e la Massoneria. I sufi Bektashi dei Balcani, sottolinea Buratti, affermano di essere dei massoni e sono noti per avere una forte connessione con i leggendari centri di potere del Direttorio Nascosto.

 

Aggiunge che è anche noto che molti di questi gruppi segreti Bektashi abbiano rifiutato di iniziare gli occidentali, a meno che non siano già dei maestri massoni.

 

Secondo Idries Shah, in alcuni dizionari arabi i massoni venivano spesso chiamati carbonari o carboni ardenti. Un circolo sufi che trovò le sue origini a Bayazid di Bistam, chiamò i suoi membri Uomini del Carbone e lasciò in eredità la sua tradizione a una società italiana che ancora oggi è conosciuta come Carboneria, un movimento "deteriorato" che prima fu mistico, poi etico e infine politico.

 

Idries Shah dice che, nei primi anni del diciannovesimo secolo, 12.000 massoni si unirono ai Carbonari a Parigi, infondendo enormemente le aspirazioni politiche massoniche con gli ideali sociali ed elitari dei sufi. [28]

 

Poiché il Sufismo è l'unica filosofia religiosa globale che esista veramente, è probabile che non sia affatto una coincidenza che gli Stati Uniti d'America, fondati virtualmente dai Massoni, abbiano introdotto il globalismo delle multinazionali nel mondo e ora stiano cercando di imporre anche il globalismo politico.

 

Gurdjieff è solo uno dei tanti recenti iniziati che ci parlano della compagnia di adepti illuminati sufi che, attraverso i secoli e i millenni, ha arricchito il mondo con la sua saggezza, spesso restando in anonimato.

 

Occorre chiedersi come fu possibile che il veicolo sufi della Gnosi Primordiale, sia sopravvissuto per così tanto tempo, millennio dopo millennio, senza diminuire di forza?

 

Non c'è dubbio che il suo dono di adattabilità sia il segreto dell'immemorabile vitalità del Sufismo e della sua vittoria contro il logorio spietato del tempo.

 

È amichevole con il nuovo; assorbe, possiede e reinventa ogni influenza da cui viene colpito, sia essa favorevole od ostile. Si arrende per comandare. Nega l'esistenza dei nemici e, quindi, conquista tutti. È l'antitesi della Volontà di Potere del Cristianesimo.

 

Entro breve tempo dall'emergere dell'Islam, i sufi seguivano gli eserciti saraceni in Spagna e si mescolavano comodamente con i cristiani e gli ebrei in Occidente.

 

Lì crearono una nuova e ricca cultura medioevale di amore e cavalleria che attraversò tutti i confini religiosi, oltre ad accompagnare i commercianti sull'antica via della seta verso i grandi centri indù, buddisti e taoisti dell'Estremo Oriente.

 

Ovunque andassero, portavano appresso la loro scienza interiore di Luce, la loro filosofia pacifica, il loro globalismo religioso e la leggenda dei Nove Sconosciuti.

 

Quindi chi sono veramente i Nove?

 

Come cerchiamo di addentrarci, un velo denso cade su questi Esseri misteriosi. Molti dei miti attuali sull'argomento possono essere scartati. La verità è che non conosciamo quasi nulla riguardo a queste ombrose Guide dell'umanità.

 

Rimangono un mistero, un fattore X nella storia dell'evoluzione umana, una presenza elusiva che i sufi chiamano il Direttorio Nascosto, ma sulla cui gerarchia - e persino esistenza - possiamo solo fare delle ipotesi.

 

La presenza dei loro emissari tra di noi, è un presagio delle cose che verranno? - di un ritorno al tradizionalismo? Presagisce qualche tipo di cambiamento rivoluzionario nella struttura politica della società occidentale - magari non il ritorno al regno del re iniziato, ma un cambiamento che possa consentire un'istituzione democratica guidata dall'alto da un consiglio di supervisori saggi e spirituali?

 

Sembrerebbe impossibile.

 

Eppure la democrazia da sola si è dimostrata vuota. In questo periodo violento e instabile di transizione, che ci sta costantemente spostando verso una nuova era mondiale, sono possibili molte cose che una volta sarebbero sembrate oltre i limiti più remoti dell'immaginazione.

 

Non è proprio possibile che una filosofia politica ed elitaria si riveli più vantaggiosa del nostro attuale sistema?

 

La democrazia ha permesso a tutti noi di avere una consapevolezza senza precedenti del Sé al nucleo della coscienza, quindi,

potremmo scoprire che il riallineamento con il sacro riflette meglio le verità del Sé e quindi una maggiore creatività?

Esatto, l'ideale sufi di un paradigma politico che includa la guida da parte di un'élite spirituale, è estremamente difficile da accettare per la maggior parte degli occidentali. Eppure, potrebbe essere il nostro destino.

 

Tuttavia, un ostacolo alla realizzazione di una forma di governo basata sullo spirito, sta nel fatto che più il messaggio dei Nove viaggia ai livelli gerarchici tra noi e loro, più viene contaminato dal mare della negatività che al momento circonda il pianeta.

 

La Volontà di Potenza depositata nella psiche occidentale è diventata tanto letale che anche gli stessi emissari umani dei Nove non ne sono chiaramente privi. A differenza della Grande Enneade dell'antico Egitto, sono tutti maschi e tendono ad essere patriarcali, razzisti e guerrafondai.

 

Ci viene detto che questa contaminazione è già accaduta molte volte nella nostra storia:

ad Atlantide e di nuovo in Egitto.

È una vecchia storia e potremmo aspettarci molte pene prima che la situazione attuale possa cambiare. Tuttavia, la storia dell'evoluzione umana denota sempre che la Volontà divina, quando si annuncia, è in definitiva più forte di quella umana.

 

Alla fine, o ci sottomettiamo oppure moriremo.

 

 


 

Riferimenti

[1] Julius Evola, The Hermetic Tradition, Inner Traditions International, Rochester, Vermont, 1995, 11.

[2] Lynn Picknett & Clive Prince, The Stargate Conspiracy, Berkley, New York, 1999, 162.

[3] Ibid., 168.

[4] A.E. Wallis Budge, The Gods of the Egyptians, Vol. 1, Methuan & Co., London, 1904, 84, 161.

[5] Ibid., 196.

[6] Ibid., 225.

[7] R.A. Schwaller de Lubiez, The Egyptian Miracle: An Introduction to the Wisdom of the Temple, Inner Traditions, Rochester, 1985, 87.

[8] Ernest Scott, The People of the Secret, Octagon Press, London, 1983, 154.

[9] Picknett & Prince, op. cit., 329.

[10] James J. Hurtak, The Book of Knowledge: The Keys of Enoch, Academy for Future Sciences, Los Gatos, 1977, 85.

[11] Picknett & Prince, op. cit., 325.

[12] Ibid., 325.

[13] J.J. Hurtak, op. cit., 258.

[14] John Major Jenkins, The Mayan Lord of Creation and 2012, New Dawn magazine, 2006, 71.

[15] Robert Buratti, from an article in the New Dawn magazine, Portland, Australia .

[16] Paul Denison Stange, The Sumarah Movement in Javanese Mysticism, A Masters Thesis published by UMI, the University of Wisconsin, Michigan .

[17] J.G. Bennett, The Masters of Wisdom, Turnstone Books, London, 1977, 37 - 39, and The Dramatic Universe, Vol. 1V, Hodder & Stoughton, London, 1961. 250 and 395.

[18] G.I. Gurdjieff, Beelzebub's Tales to His Grandson, Routledge, London, 1950.

[19] Andrew Collins, The Gods of Eden, Headline, 1998, 267.

[20] James Moore, Gurdjieff, Element Books, Dorset, U.K., 1991.

[21] J.G. Bennett, Gurdjieff: Making a New World, Turnstone Books, London, 1973, 62.

[22] H. Schonfield, The Essene Odyssey, Element Books, Dorset, U.K., 1984, 87.

[23] Scott, op. cit., 76.

[24] Buratti, op. cit., New Dawn magazine.

[25] Scott, op. cit., 60.

[26] Ibid., 60.

[27] Ibid., 176.

[28] Idries Shah, The Sufis, Octagon Press, London, 1964, 178.