18 Mayo 2017

del Sitio Web RT

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in spagnolo

 

 

 

 

Il vicepresidente degli USA, Mike Pence,

insieme al presidente Donald Trump

a Harrisburg, Pensilvania, USA,

29 aprile 2017.

Carlo Allegri / Reuters

 

 

 

L'attuale vicepresidente

potrebbe sentirsi quasi

alle porte della Casa Bianca,

secondo un giornale britannico.

 

 

 

Ogni vicepresidente degli USA, per modesto che sia, sa che si trova a un solo "battito cardiaco" dall'assumersi la più grande responsabilità del paese se succede una qualche tragedia al Capo di Stato.

 

Nel caso dell'attuale vicepresidente Mike Pence, può sentirsi,

"a un solo twit dall'assumere la presidenza", così riporta il giornale 'The Independent'.

L'ultima volta che un vicepresidente divenne la massima autorità del paese successe nel 1974, quando il presidente in carica Richard Nixon si vide obbligato a rinunciare per via del caso Watergate.

 

Come riporta il giornale britannico, lo stesso potrebbe succedere al presidente Trump per i già visibili segnali di inquietudine che si percepiscono tra i suoi sostenitori per tutti gli scandali politici(come i supposti vincoli con la Russia e il licenziamento del direttore della FBI) che circondano l'attuale Amministrazione.

 

Anche se Trump non gode di molto appoggio politico a Washington, essendo più ribelle che repubblicano conta ancora su una estesa base di sostenitori dediti e fedeli in tutto il paese, secondo il giornale 'The Independent'.

 

Per questo, nel caso in cui ci sia un possibile impeachment contro Trump, i senatori e i congressisti preferirebbero "rimpiazzare" Trump con qualcun altro più "pulito".

"Pence, a differenza di Trump, è cauto, conservatore e convenzionale e chiaramente 'uno dei nostri' per l'élite repubblicana", insiste il giornale britannico.

 

 

 

Tutto questo non sarebbe un bene per gli USA?

 

 

Jonathan Ernst / Reuters

 

 

Il caso di Nixon ha lasciato cicatrici nella moderna storia politica degli USA che ancora oggi provocano dolore.

 

Indubbiamente il popolo americano si è ripreso dal Watergate, ci ricorda il giornale, e il vicepresidente di allora Gerald Ford, che divenne inquilino della Casa Bianca,

"risultò essere perfettamente efficace" come presidente.

 

"Il presidente Pence, senza dubbio, seguirebbe in gran parte l'agenda di Trump, però si ha la sensazione che potrebbe abbandonare silenziosamente [progetti come] il muro messicano e alcune delle cose più eccentriche e certamente non invierebbe twit scorbutici" suggerisce 'The Independent'.

Così,

"forse sarebbe un bene per gli interessi degli USA avere come presidente un uomo che ha affermato davanti al suo partito di accettare la nomina":

'Sono cristiano, conservatore e repubblicano in questo ordine", conclude il giornale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Trump

- Un Declino Annunciato -

di Eduardo Martínez de la Fe

17 Maggio 2017

dal Sito Web Tendencias21

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in spagnolo

 

 

 

 

Imagen: Sambeet

 

 

 

La destituzione di Trump

è diventata molto probabile

dopo il licenziamento del direttore dell'FBI

per aver investigato sulle sue relazioni con la Russia,

come successe per Nixon dopo che aveva mandato via

l'avvocato del Watergate.

La NATO aspetta Trump

la prossima settimana a Bruxelles

e si dispone a trattare con il bambino capriccioso.

Sono i due volti

di una declino annunciato.

 

 

 

La destituzione di Trump diventa ogni giorno qualcosa di più probabile, evidenzia La Presse, dopo la fulminante cacciata del direttore dell'FBI James Comey, per aver investigato sulle relazioni del presidente con la Russia.

 

Già si specula sul fatto che questo possa essere ostruzione alla giustizia. Questo è segnalato dal NYT.

 

Il licenziamento di Comey evoca la cacciata nel 1973 dell'avvocato incaricato del Watergate Archibald Cox, che portò alla fine alla destituzione di Nixon.

 

Questo fatto lo fa notare lo storico Allan Lichtman, colui che anticipò la vittoria elettorale di Trump e aveva previsto anche la sua futura destituzione in virtù dei suoi vincoli con la Russia.

 

Abituato al fatto di non rendere conto delle sue azioni, nonostante la sua polemica attività imprenditoriale, Trump non potrà ricorrere alla sospensione dei pagamenti per regolare i suoi scandali politici.

 

Lichtman avverte che i repubblicani lo abbandoneranno se vedono minacciato un secondo mandato presidenziale per il loro partito.

 

La ciliegina sulla torta di questa situazione la mette questa settimana l'influente rivista Foreing Policy (FP) quando parla del vertice della NATO che inizia il 25 maggio a Bruxelles alla quale parteciperà Trump.

 

Riporta che La NATO sta raccomandando ai Capi di Stato di limitare a due o quattro minuti il loro intervento durante il dibattito vista la scarsa capacità di concentrazione del presidente nordamericano.

 

Aggiunge che gli organizzatori del vertice si stanno preparando a trattare con un bambino capriccioso, come una persona a cui non interessano le questioni politiche serie e che considera con ilarità il fatto che la NATO è obsoleta.

"Sono fuori di testa" sentenzia FP.

Sono i due volti di un declino annunciato:

  • Quello di Trump

  • Quello del modello che rappresenta.