di Carey Wedler

11 Aprile 2017

dal Sito Web TheAntiMedia

traduzione di Nicoletta Marino

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Anche se i mezzi di comunicazione occidentali e le versioni della classe politica ha accettato la responsabilità del governo siriano sull'orribile attacco con armi chimiche della settimana scorsa a Idlib Siria, alcune voci importanti stanno discutendo, fino ad ora, sulla certezza senza fondamento.

 

Il presidente russo Vladimir Putin ha fatto una precisa accusa questa settimana, affermando che l'attacco chimico in Siria è stato un tentativo di raggiro destinato a demonizzare Assad per giustificare l'intervento americano contro il governo siriano.

 

Durante una conferenza stampa congiunta a Mosca con il presidente italiano Sergio Mattarella, Putin ha affermato:

"Il Presidente Mattarella ed io ne abbiamo discusso, e gli ho detto che questo mi ricorda molto i fatti del 2003, quando i rappresentanti degli Stati Uniti mostrarono nella sessione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, le presunte “armi chimiche trovate in Irak" (che poi risultarono essere inesistenti)

 

La campagna militare fu lanciata in Irak dopo e finì con la devastazione del paese, la crescita della minaccia terroristica e l'apparizione dell'Isis sullo scenario mondiale."

 

"Abbiamo rapporti da fonti molteplici che gli attacchi come questi - e non posso dire altro - si stanno preparando in altri posti della Siria anche nei sobborghi di Damasco.

 

Pianificano di lanciare un prodotto chimico e accusare poi dello stesso il governo siriano".

I commenti di Putin furono riportati dall'agenzia russa di notizie patrocinata dallo stato, RT, però confermate dalla Reuters.

 

Russia e Iran annunciarono dopo l'assalto degli Stati Uniti che hanno intenzione di rispondere a futuri attacchi con la forza.

 

Però mentre la Russia condanna gli attacca - e i mezzi di comunicazione occidentali propagandano le affermazioni non provate da un funzionario anonimo degli Stati Uniti che la Russia sapeva dell'attacco prima che succedesse - il Cremlino non è il solo ad essere sospettato.

 

Dopo l'attacco con le armi chimiche della settimana scorsa, importanti capi occidentali hanno espresso il proprio scetticismo per la versione ufficiale.

 

Prima che Trump lanciasse i suoi attacchi aerei, l'ex Rep. Ron Paul, che è stato per molto tempo una voce dell'opposizione contro l'intervento milit6are, seminò dubbi sulla probabilità che Assad attaccasse il suo popolo e ha detto:

"Prima di questo episodio di una possibile esposizione a gas e prima che lo facessero, le cose andavano in maniera ragionevolmente buona".

 

"Trump ha detto che permetteranno ai Siriani di decidere chi deve dirigere il loro paese e i discorsi di pace erano iniziati e Al Quaeda e l'ISIS stavano fuggendo".

In realtà, pochi giorni prima dell'attacco con le armi chimiche, l'ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni Unite Nikki Haley ha detto chiaramente che gli Stati Uniti non stavano più cercando di ottenere un cambiamento del regime in Siria.

 

Haley cambiò il suo pensiero dopo gli attacchi rivendicando il fatto che un cambiamento del regime era adesso una priorità.

 

Paul non è il solo.

 

Anche il membro del Congresso del Kentucky Thomas Massie ha messo in discussione apertamente la versione ufficiale che Assad era il responsabile, sorprendendo Kate Bolduan della CNN dicendole:

"Non credo che Assad abbia fatto questo. Non è utile ai suoi interessi. Così tenderebbe ad acuire la guerra civilel".

Anche l'ex repubblicano Dennis Kucinich ha messo in dubbio la versione:

"Avremmo dovuto fare una ricerca in loco e poi compiere una qualche azione quando avremmo accertato chi era il responsabile", ha dichiarato su Fox News, citando anche un attacco chimico del 2013 che fu confermato, con ogni propabilità, fosse stato realizzato dai ribelli siriani - non dal regime di Assad.

Su un Facebook posteriore, Dennis affermò la mancanza di una ricerca approfondita prima della decisione di Trump di lanciare attacchi aerei:

"E' stato dato un giudizio frettoloso sull'origine dell'attacco con armi chimiche a Idlib in Siria.

Sono state tratte conclusioni senza ricerche, senza una raccolta di prove; non c'è una ricerca forense, nessuna ricerca internazionale indipendente, solo accuse per un'azione militare.

 

E' straordinario il fatto che quando qualcuno chiede una ricerca è attaccato politicamente.

 

Quando si arriva a un verdetto senza fatti concreti, come possiamo esserne sicuri?"

 

Ugualmente il rep. Tulsi Gabbard delle Hawai, che ha introdotto la legislazione per evitare che il Governo degli Stati Uniti armasse le fazioni terroriste in Siria, ha espresso i suoi dubbi sull'apparente certezza che Assad fosse il responsabile.

"Il fatto è che non hanno portato le prove davanti al Congresso", ha detto delle affermazioni americane che Assad è stato l'autore dell'attacco.

E ha riconosciuto anche che:

"Se il presidente Assad fosse stato riconosciuto colpevole dopo una ricerca indipendente su questi terribili attacchi con armi chimiche, sarei io il primo a denunciarlo, per citarlo in giudizio (penale) e per impedire un suo processo davanti alla Corte Penale Internazionale.

Gli Stati Uniti d'America devono presentare prove per giustificare gli attacchi di Assad.

 

Quindi, da Putin anche si dovrebbe sperare una presentazione di prove sul fatto che gli accadimenti in Siria sono il risultato di un'operazione fuorviante.

 

Comunque fino a che questi governi apertamente corrotti e ipocriti possono dare prova delle loro rivendicazioni, è sicuro dire che la violenza militare non deve essere la prima forma di azione.