di Michael Krieger

25 Settembre 2015

del Sito Web LibertyBlitzkrieg

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in inglese

Versione in spagnolo

 

 

 

 

 

 

 

Le Nazioni Unite hanno molto disonorato loro stesse negli ultimi sei mesi.

 

Nel caso in cui vi siate persi le seguenti storie. Vi suggerisco di seguirle ora:

Appena uscita dalla scena di queste due vergogne epiche l'ONU vuole dire ai governi del mondo come censurare Internet. Ma piacerebbe che avesse scherzato.

 

Dal Washington Post:

Giovedì la Commissione sulla Banda Larga dell'organizzazione per lo Sviluppo Digitale ha lanciato un contundente "campanello d'allarme a livello mondiale" che ha definito "ciber VAWG" o violenza contro donne e bambine.

 

Il rapporto si conclude dicendo che la molestia on line è "un problema dalla proporzioni di una pandemia" dello stesso tipo di quelli che abbiamo già ascoltato.

 

Però le Nazioni Unite poi passano a proporre dei cambiamenti radicali alle politiche attive sia dei governi che per le reti sociali proiettando effettivamente una nuova versione di come potrebbe funzionare Internet.

 

Secondo la Legge degli Stati Uniti - la legge che non a caso governa la maggior parte delle più grandi piattaforme on line del mondo - intermediari come Twitter e Facebook non si sentono responsabili di quello che le persone fanno sui loro siti.

 

Le Nazioni Unite però propongono che le reti sociali controllino attivamente ogni profilo e pubblicazione e che le Agenzia di Governo diano solo "permesso" a coloro che sono d'accordo.

Le persone stanno per essere molestate on line e la soluzione è censurare tutto e si parla di "permesso"? Fantastico…

Come tutto questo funzionerà realmente non lo sappiamo. Il rapporto è luce sulle politiche concrete e d'azione.

 

Ma suggerisce in diverse occasioni che le reti sociali hanno bisogno di scegliere forti regimi anti molestia e che i governi devono attuarli in maniera attiva.

 

Ad un certo punto verso la fine dell'articolo l'ONU conclude che,

"i gruppi politici e i governi devono utilizzare la loro prerogativa di permesso" per meglio proteggere i diritti umani delle donne concedendo permessi solo a "telecomunicazioni e motori di ricerca" che "supervisionino il contenuto e la diffusione di quello che va in rete."

Si suppone quindi che dobbiamo essere istruiti su quello che significa "diritti umani di un'organizzazione che ha eletto l'Arabia Saudita a capo della giuria dei Diritti Umani…?

Indipendentemente dal fatto di come voi la pensiate le implicazioni sono enormi.

E' un tentativo di cambiare la Web da una cosa di liberale e libero per tutti in un certo tipo di idea sociale forzata.

Questo rapporto dell'ONU ci porta a che tutte le sue proposte disgraziatamente anche le più modeste sono irrealizzabili.

 

Possiamo educare le persone sulla violenza contro il genere o insegnare "storia civica digitale" nelle scuole: persuadere però le reti sociali che controllino tutti coloro che sono gli utenti e quello che pubblicano è quasi impossibile.

 

Ed anche se non lo fosse ci sono serie implicazioni per l'innovazione e poi dice:

Secondo l'Electronic Frontier Foundation, CDA 230 - la legge che esenta questo tipo di controllo - è basicamente quello che ha permesso che le reti sociali moderne (i blog e i commenti e i forum etc.) continueranno ad esistere.

Se siamo fortunati forse il capo della politica religiosa saudita (se ne hanno uno) che un paio di anni fa ha fatto un macello contro Twitter sarà disposto a iniziare il progetto.

 

Che barzelletta...