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di Marcella Taricco
18 Ottobre 2025
dal Sito Web
MEER
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Marcella Taricco
Psicologa clinica e psicoterapeuta, ha introdotto e
brevettato una nuova psicoterapia, definita "non
convenzionale", che si distingue, per elementi
rivoluzionari, all'interno del panorama competitivo del
settore. |

Una sessione
dell'Assemblea federale
nella camera del
Consiglio nazionale svizzero
Come valutare e scegliere
i nostri
governanti
in un
contesto di degrado etico...
Quando valutiamo l'operato dei governi siamo soliti concentrarci
sulla correttezza delle scelte e delle operazioni, sull'eticità
dell'azione di governo, sulla coerenza delle idee nel tempo,
sull'adeguatezza delle posizioni rispetto alle situazioni storiche.
Sono tutte considerazioni e valutazioni corrette e opportune.
-
Se una persona cambia le sue idee in
continuazione, prendendo posizioni perfino opposte sulla
base della convenienza e del vantaggio economico del momento
-
Se non è in grado o non vuole assumersi
la responsabilità delle proprie affermazioni o decisioni
-
Se quindi non si assume il carico di
ammettere quando sbaglia, di ritornare indietro a riguardare
le situazioni, di apportare correzioni con la dovuta umiltà
e obiettività di giudizio,
...certamente questa persona non è degna di
essere rieletta.
Tuttavia, lo strano e surreale fenomeno cui oggi assistiamo
sentendoci (erroneamente) impotenti è quello di vedere da ogni parte
dei politici che risultano incomprensibili nei repentini cambi di
programma, di opinioni, assurdi (cioè irrazionali) nelle loro
scelte, totalmente avulsi da un minimo legame con quella sorta di
etica universale, che più prosaicamente potremmo definire
buonsenso, che dovrebbe guidare con saggezza le azioni.
Lo sbigottimento generale che questo stato di cose genera nella
gente che osserva è molto simile a quello che si prova nel vedere il
comportamento di persone,
con
gravi patologie psichiche, o di
patologie anche non gravi ma destabilizzate dalle situazioni e
quindi in grado di tradursi in comportamenti assurdi e scelte
pericolose per l'intera collettività che ha votato, eletto e
mandato al potere queste persone.
Ebbene, innanzitutto è essenziale che ci
ricordiamo che non siamo affatto impotenti di fronte a queste
situazioni. Ciascuno di noi ha certamente vari modi per indirizzare
le decisioni.
Qui mi soffermo su due:
-
il voto: andare a votare è
essenziale per indirizzare e guidare un Paese.
Andare a votare non è un'azione leggera,
non è la scelta di una marca al supermercato o di una
squadra di calcio, ma un gesto essenziale che va pensato e
ragionato con grande attenzione.
-
l'acquisto: in un'economia di
mercato, in un mondo dove l'economia, che ci piaccia o no,
sta guidando e viene considerata il parametro essenziale
nella valutazione di un Paese e del suo andamento, la scelta
di acquisto di qualsiasi bene o prodotto assurge a elemento
centrale di orientamento di una società.
Anche in questo caso, quindi, il processo
di scelta e di acquisto va pensato, ragionato, vagliando con
cura quali aziende premiare e quali scartare, quali azioni
favorire e quali boicottare.
Si parla molto di dazi, ma ricordiamo che
i migliori dazi li mettiamo noi scegliendo di non scegliere
un determinato produttore, soprattutto se compie, partecipa
o sostiene azioni eticamente inaccettabili.
C'è poi un terzo punto, che a mio
avviso è il più importante in vista di elezioni future e sul quale
si basa il titolo del mio articolo.
Visto il degrado etico e la seria problematicità
delle azioni messe in atto dai capi di governo mondiali e dai
politici in genere anche a casa nostra, propongo all'Ordine
degli Psicologi, ai partiti e alle associazioni che possono
farsene carico di spingere perché,
ogni persona che desidera intraprendere o che
ha una carriera politica sia sottoposta a una valutazione
psicodiagnostica per escludere la presenza di patologie
conclamate o di tratti di personalità patologici, che potrebbero
esprimersi, in determinate condizioni, attraverso
comportamenti disfunzionali per gli altri, in questo
caso per la società nel suo insieme.
Mentre scrivo queste cose mi rendo conto che una
valutazione psicodiagnostica di questo tipo dovrebbe essere la
norma, un passo diremmo ovvio nella gestione della cosa pubblica,
una condizione di base, ancora più importante del titolo di studio
(che anche quello dovrebbe rientrare nei parametri valutativi di
base).
Le società oggi sono per lo più in mano a persone
che non sono adatte a governare, che non dimostrano di avere,
-
un equilibrio psichico
-
una gestione delle emozioni
-
un controllo della rabbia
-
una capacità di autovalutazione e di
responsabilizzazione
E potrei continuare, anche se la cosa più
evidente, che salta veramente agli occhi,
è la mancanza di un equilibrio e di una
adeguata gestione della componente emotiva, che invade
totalmente, annullandola, ogni capacità razionale.
Chiediamo e spingiamo affinché la
valutazione psicodiagnostica diventi requisito di accesso
alla carriera politica.
Come psicologa e psicoterapeuta richiedo che la
valutazione psicodiagnostica diventi, insieme al titolo di studio,
un parametro essenziale per accedere al governo di un Paese civile.
La salute mentale e la cultura sono infatti due
pilastri fondamentali.
La capacità di gestire le emozioni, di
valutare razionalmente, di coerenza interna, di senso di
responsabilità, di autorità morale interna che si traduca in
rispetto dell'altro e in comportamento secondo principi etici
universali, la conoscenza della storia, dei popoli, della
filosofia, l'esercizio della logica sono elementi centrali,
requisiti di base che un politico deve possedere.
I cittadini hanno il diritto di poter
scegliere di votare in una rosa di candidati adeguati e in possesso
di tali requisiti...
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