4 Agosto 2019

dal Sito Web PijamaSurf

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale in spagnolo

 

 

 

 

 

 

 

Devi solo fare

questo "sacrificio"...

 

 

 

Forse anche più che essere più ricchi, le persone desiderano essere più intelligenti - anche se questo forse si sta ponendo in dubbio nella nostra epoca...

 

L'intelligenza sembrerebbe essere la virtù più elevata nella nostra società - di nuovo, forse perché il denaro non è esaltato apertamente - e si suppone che sia la chiave per essere di successo e felici.

 

Aldilà di quanto si possa discutere su questo, è indubbio che alla grande maggioranza delle persone piacerebbe essere più intelligenti.

 

Esiste una nozione più o meno diffusa che l'intelligenza è qualcosa che si da per scontato e che, se per caso si perde un po' coll'usura fisica dei neuroni.

 

Questa nozione di intelligenza però, è molto limitata e vicina all'idea che l'IQ è la peculiarità fondamentale dell'intelletto, qualcosa su cui si può facilmente mettre in discussione.

 

L'intelligenza nella sua definizione più ampia e più autentica è:

la capacità di risolvere problemi, di adattarsi alle condizioni, di apprendere (e ricordare) nuove cose e di comunicare ciò che si sa e soprattutto di intendere la realtà.

Quindi, l'intelligenza non è qualcosa di fisso, ma qualcosa in costruzione perenne.

 

Detto questo, più che prendere nootropi, e incluso fare esercizio - il che fa certamente bene al cervello - ciò che puoi fare per contribuire alla tua intelligenza è semplicemente

 

Rinunciare al divertimento o almeno regolarizzarlo in un modo strettamente sociale e forse terapeutico con serie limitazioni...

 

E' certo che la nostra intelligenza è genetica, però la parte che rimane, che è quella che possiamo aumentare, dipende dalle cose a cui dedichiamo la nostra attenzione e come la coltiviamo.

 

Il mondo moderno è "un'enorme macchina per il divertimento", ciò che Debord ha definito "la società dello spettacolo" si è trasformata in un circo di massa del divertimento digitale, dove la fonte principale dell'economia oggi è l'attenzione umana, che è catturata da prodotti infiniti che cercano solo di intrattenerci brevemente...

 

Da Facebook a Netflix, l'occupazione del tempo è dominata come non mai dal divertimento. E quest'industria del divertimento vive rendendoci dipendenti dal confort e la dopamina che genera in noi.

 

Sorge naturalmente la domanda su cosa è e non è il divertimento.

Vedere un video di YouTube su un tema interessante, come può essere l'accoppiamento dei fagiani dorati, potrebbe definire divertimento ma anche un sorta di coltivazione propria di una mente curiosa e onnivora.

 

Ugualmente, come tracciare la linea nel caso di alcuni film o racconti, visto che alcune ovviamente risultano essere esperienze che arricchiscono lo spirito essendo opere d'arte e altro, mentre altre chiaramente hanno solo la funzione di distrarci.

E' evidente che la linea non è del tutto chiara e per alcuni è soggettiva.

 

Però possiamo dire che l'individuo dovrebbe saper distinguere quando sta vedendo qualcosa che è solo divertimento, per ammazzare il tempo, l'ennui existencial (noia esistenziale), o quando intende apprendere e coltivare la propria mente.

 

Allo stesso tempo esistono modi facili per identificare quando la persona è strascinata dalla marea degli algoritmi continui quasi narcotizzanti (binges) di divertimento in posti come,

  • Instagram

  • YouTube

  • Netflix...

E in generale, tutto ciò che si fa in questi media - accettando a denti stretti fatto salvo qualcosa - è puro divertimento.

 

Ciò che non è intrattenimento/divertimento è,

tutto ciò che ci presenta un ritorno intellettuale, ciò che ci fa pensare, ciò che ci fa domandarci sulla realtà, ciò che permette di sentire l'autentica bellezza e il mistero del mondo…

Nuovamente, questa non è una definizione scientifica, però l'individuo deve sapere con facilità cosa è quella cosa per lui... che lo sfida e che lo fa crescere intellettualmente e deve cercarlo…