di Andrea Vltchek
08 Marzo 2018
dal Sito Web
Journal-NEO

traduzione di Claudiordali

Versione originale in inglese



 

Andrea Vltchek è un filosofo, romanziere, regista e giornalista investigativo. Ha documentato guerre e
conflitti in dozzine di paesi.

I tre suoi ultimi libri sono il tributo a "The Great October Socialist Revolution", il
romanzo rivoluzionario "Aurora" e il bestseller di saggistica politica: "Exposing Lies Of The Empire".
Guardate Rwanda Gambit, il suo documentario rivoluzionario sul Ruanda e la Repubblica Democratica
del Congo, e il suo film / dialogo con Noam Chomsky "On Western Terrorism".

Attualmente, Vltchek vive in
Asia Orientale e in Medio Oriente, e continua a lavorare per tutto il mondo.

 

 

 

 

 

 

 

Quando si parla di Russia o Unione Sovietica, i rapporti e i resoconti storici sono poco nitidi:

ciò che viene fatto in Occidente, di conseguenza viene fatto nei suoi "stati clienti."

Le fiabe si mescolano alla realtà e in questo modo le macchinazioni vengono magistralmente iniettate nella sottocoscienza di miliardi di persone in tutto il mondo.

 

La Russia è un paese enorme, infatti, in termini di territorio, è il più grande paese della Terra. È scarsamente popolata.

 

È profonda, un po' come i classici che si scrivevano una volta:

"È impossibile capire la Russia solo con il cervello. Si può solo crederci".

La mente Occidentale, generalmente non ama le cose sconosciute, spirituali e complesse.

 

Fin dai "vecchi tempi", specialmente dall'epoca delle crociate e delle mostruose spedizioni coloniali in tutti gli angoli del mondo, agli Occidentali sono state raccontate delle favole sulle "nobili azioni" compiute nei territori saccheggiati.

 

Tutto doveva essere chiaro e semplice:

"I virtuosi Europei civilizzavano i selvaggi e diffondevano il cristianesimo, pertanto, di fatto, salvavano quelle primitive anime scure e povere".

Naturalmente, durante quegli sconvolgimenti c'erano decine di milioni di persone che morivano, mentre altre decine di milioni venivano incatenate e portate nel "Nuovo Mondo" come schiave.

 

Tutti i palazzi, le ferrovie, le università e i teatri europei sono stati pagati (e lo sono tuttora) dall'oro, dall'argento, dagli altri bottini di guerra e dal lavoro degli schiavi, ma non importa, dato che il bagno di sangue, per la maggior parte delle volte, era qualcosa di astratto e lontano dagli occhi ipersensibili del pubblico Occidentale.

 

Gli Occidentali amano la semplicità, in particolare quando si tratta delle definizioni morali di "bene e male". Poco importa se la verità viene sistematicamente "adattata", o se la realtà viene completamente inventata.

 

Ciò che conta è che non ci sia un intenso senso di colpa e che a nessuno venga in mente di cercare la propria anima.

 

I governanti e gli opinionisti Occidentali conoscono perfettamente bene il loro popolo, i loro "soggetti", e il più delle volte danno loro quello che chiedono.

 

I governanti e i sudditi vivono in simbiosi.

 

Continuano a lamentarsi l'uno dell'altro, ma più o meno hanno degli obiettivi simili: vivere bene, vivere alla grande finché gli altri sono costretti a pagare per questo; con le loro ricchezze, con il loro lavoro e spesso con il loro sangue.

 

 


Da un punto di vista culturale, la maggior parte dei cittadini europei e nordamericani odiano pagare il conto per il loro alto tenore di vita:

  • detestano perfino ammettere che il loro tenore di vita è estremamente "alto"

  • a loro piace fare le vittime

  • a loro piace sentirsi "usati"

  • a loro piace immaginare che si stiano sacrificando per il resto del mondo ... Ma soprattutto, odiano le vere vittime:

    coloro che per secoli e decenni sono stati uccisi, violentati, depredati e insultati.

Le recenti "crisi dei rifugiati" hanno mostrato tutta la cattiveria che gli Europei provano verso le loro prede.

 

I popoli che li hanno resi ricchi e che per farlo hanno perso tutto, vengono umiliati, disprezzati e insultati. Non importa che siano Afghani, Africani, Mediorientali o Asiatici Meridionali. E nemmeno che siano Russi, anche se questi rientrano in una categoria tutta loro.

 

Molti Russi sembrano dei bianchi. Molti di loro mangiano con coltello e forchetta, bevono alcolici, eccellono nella musica classica occidentale, nella poesia, nella letteratura, nella scienza e nella filosofia.

  • Agli occhi degli Occidentali sembrano "normali", ma in realtà non lo sono.

     

  • I Russi vogliono sempre "qualcosa di diverso"; si rifiutano di giocare secondo le regole occidentali.

     

  • Pretendono ostinatamente di rimanere diversi ed essere lasciati soli.

     

  • Se vengono affrontati o attaccati, reagiscono.

     

  • Raramente colpiscono per primi e non invadono quasi mai.

     

  • Ma quando vengono minacciati o aggrediti, reagiscono con tremenda determinazione e forza, e non perdono mai.

I villaggi e le città diventano le tombe degli invasori.

 

Milioni di persone muoiono per difendere la propria patria, ma il paese sopravvive. È una cosa successa molte volte, in quanto, per secoli, le orde Occidentali hanno provato ad assaltare e bruciare le terre Russe, senza mai imparare la lezione e senza mai rinunciare al loro sinistro sogno di conquistare e controllare questo colosso orgoglioso e determinato.

 

Agli Occidentali non piacciono quelli che si difendono, che reagiscono e, soprattutto, quelli che vincono.

 

Ma c’è dell’altro …

 

La Russia ha questa terribile abitudine:

non solo difende se stessa e il suo popolo, ma combatte anche per gli altri, proteggendo le nazioni che vengono colonizzate e saccheggiate, e anche quelle che sono aggredite ingiustamente.

Ha salvato il mondo dal nazismo. Lo ha fatto pagando l'orribile prezzo di 25 milioni di uomini, donne e bambini, ma lo ha fatto coraggiosamente, orgogliosamente e altruisticamente.

 

L'Occidente non ha mai perdonato l'Unione Sovietica per questa epica vittoria, perché tutto ciò che è disinteressato e altruistico, va sempre in conflitto diretto con i suoi stessi principi e quindi è "estremamente pericoloso".

 

Il popolo Russo era risorto; aveva combattuto e vinto la Rivoluzione del 1917; un evento che, più di ogni altro, terrorizzò l'Occidente nel corso della storia, poiché tentò di creare una società completamente egalitaria, senza classi sociali e razzialmente daltonica.

 

Diede anche vita all'Internazionalismo, un avvenimento che ho descritto di recente in "The Great October Socialist Revolution - Impact on the World and the Birth of Internationalism."

 

 

 

Subito dopo la vittoria nella seconda guerra mondiale, direttamente o indirettamente, l'Internazionalismo Sovietico ha aiutato tantissimo decine di paesi di tutti i continenti, a risollevarsi e affrontare il Colonialismo Europeo e l'Imperialismo Nordamericano.

 

L'Occidente e in particolare l'Europa, non ha mai perdonato il popolo Sovietico in generale e i Russi in particolare, per aver contribuito a liberare i suoi schiavi. Fu allora che iniziò davvero a diffondersi la più grande ondata di propaganda nella storia umana.

Da Londra a New York, da Parigi a Toronto, iniziò a scatenarsi, con una forza mostruosamente distruttiva, un'elaborata rete di isterie anti-sovietiche e dichiaratamente anti-russe.

 

Sono stati impiegati decine di migliaia di "giornalisti", funzionari dei servizi segreti, psicologi, storici e accademici. Non fu risparmiato nulla che fosse Sovietico, nulla che fosse Russo (tranne quei dissidenti Russi, spesso "fabbricati ad arte", che venivano glorificati).

 

Gli eccessi della Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre e dell'era pre-Seconda Guerra Mondiale, furono sistematicamente fabbricati, esagerati e poi incisi nei libri di storia delle scuole Occidentali e nella narrativa dei mass media.

 

In quei racconti, non si menzionano affatto le violente invasioni e gli attacchi provenienti dall'Occidente, volti a distruggere il giovane stato Bolscevico.

 

Naturalmente, non c'era mai spazio per descrivere le efferatezze commesse dai

  • Britannici

  • Francesi

  • Americani

  • Cechi

  • Polacchi

  • Giapponesi

  • Tedeschi

… e da molti altri.

 

Alle visioni Sovietiche e Russe non fu quasi mai permesso di penetrare la monolitica e unilaterale versione della propaganda Occidentale.

 

Come delle pecore obbedienti, il pubblico Occidentale accettò la disinformazione con cui veniva nutrito.

 

In definitiva, anche molta gente che viveva nelle colonie Occidentali o negli "stati clienti", fece lo stesso. A un gran numero di persone colonizzate fu insegnato come incolpare se stessi per la propria miseria.

 

Quindi, ebbe luogo l'evento più assurdo, ma in qualche modo logico:

molti uomini, donne e persino bambini che vivevano nell'URSS, cedettero alla propaganda Occidentale.

Invece di cercare di riformare il loro paese imperfetto, ma ancora molto progressista, rinunciarono, diventando cinici, aggressivamente "disillusi" e corrotti, ma ingenuamente e fermamente filo-occidentali.

 

È stata la prima e probabilmente l'ultima volta nella storia, che la Russia venne sconfitta dall'Occidente. È successo attraverso l'inganno, attraverso menzogne spudorate, vale a dire attraverso la propaganda Occidentale.

 

Ciò che ne seguì potrebbe essere facilmente descritto come un genocidio.

 

L'Unione Sovietica, dapprima fu cullata per poi essere ferita mortalmente dalla guerra in Afghanistan, dalla corsa agli armamenti con gli Stati Uniti e infine, dallo stadio finale della propaganda che stava letteralmente fluendo come lava dalle varie stazioni radio ostili, sponsorizzate dagli stati Occidentali.

Naturalmente, anche i "dissidenti" locali hanno svolto un ruolo importante.

 

 


Mikhail Gorbachev

 

 

Sotto Gorbachev, un "idiota utile" all'Occidente, le cose diventarono estremamente bizzarre.

 

Non credo che sia stato pagato per rovinare il suo paese, ma ha fatto quasi tutto per farlo crollare; ha fatto precisamente quello che Washington voleva che facesse.

 

Quindi, di fronte al mondo intero, la potente e orgogliosa Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche si agitò improvvisamente, poi emise un forte grido e crollò; morì dolorosamente ma rapidamente.

 

Nacque una nuova Russia, formata da banditi e oligarchi, favorevole al massimo al capitalismo e confusamente filo-occidentale. Una Russia che era governata dall'alcolizzato Boris Eltsin; un uomo amato e sostenuto da Washington, da Londra e dagli altri centri di potere Occidentali.

 

Era una Russia totalmente innaturale, malata, cinica, priva di compassione e costruita con le idee di qualcun altro. Era la Russia di Radio Liberty, Voice of America e BBC, dei mercati neri, degli oligarchi e delle multinazionali.

  • E ora, l'Occidente ha il coraggio di dire che i Russi stanno "interferendo" con Washington?

     

  • Sono fuori di testa?

Washington e le altre capitali Occidentali non solo "interferirono", ma fecero apertamente a pezzi l'Unione Sovietica e poi iniziarono a prendere a calci la Russia, che a quel punto era mezza morta.

 

È stato tutto dimenticato, oppure il pubblico Occidentale è di nuovo completamente "inconsapevole" di ciò che è accaduto durante quei giorni bui?

L'Occidente continuava a sputare addosso a un paese impoverito e ferito, rifiutandosi di onorare accordi e trattati internazionali. Non ha offerto alcun tipo di aiuto. Si scatenarono le multinazionali che iniziarono a "privatizzare" le aziende statali Russe, praticamente rubando tutto ciò che era stato costruito dal sudore e dal sangue dei lavoratori Sovietici, durante lunghi decenni.

 

Interferire? Fatemelo ripetere:

si è trattato di un intervento diretto, di un'invasione, di un accaparramento di risorse, di un furto spudorato!

Vorrei leggere e scrivere al riguardo, ma non se ne sente più parlare, vero?

 

Ora ci viene detto che la Russia è paranoica, che il suo Presidente è paranoico! Con la faccia seria, l'Occidente sta mentendo di nuovo; finge di non aver tentato di uccidere la Russia.

 

Quei famosi anni... quegli anni filo-occidentali in cui la Russia divenne uno stato semi- cliente dell'Occidente; la consideravano una semi-colonia!

 

Non ci fu pietà, nessuna compassione da parte dall'estero. Molti di quegli idioti, gli intellettuali da due soldi di Mosca e provincia, si svegliarono improvvisamente, ma ormai era troppo tardi. Improvvisamente, molti di loro non ebbero più niente da mangiare.

 

Hanno avuto ciò che hanno chiesto:

un bel pacchetto "libertà e democrazia" e il capitalismo in stile occidentale, per dirla in breve: il crollo totale.

Mi ricordo bene com'era "allora".

 

Cominciai a tornare in Russia, inorridito. Lavorai a Mosca, Tomsk, Novosibirsk, Leningrado.

 

Gli universitari dell'Akadem Gorodok, fuori Novosibirsk, vendevano i loro libri fuori al freddo pungente, nei sottopassaggi della metropolitana di Novosibirsk ... Distesi sulle banchine ... i vecchi pensionati morivano di fame e di freddo, dietro ad enormi porte fatte in blocchi di cemento ... Stipendi non pagati, minatori affamati, insegnanti ...

 

La Russia, per la prima e, si spera, ultima volta, fu stretta dall'abbraccio mortale dell'Occidente! L'aspettativa di vita era improvvisamente scesa ai livelli dell'Africa sub- sahariana. Era una Russia umiliata, feroce, in terribile pena.

 

Ma quell'incubo non durò a lungo ...

 

Ciò che successe, quei brevi, quanto orribili anni sotto Gorbachev e Eltsin, ma soprattutto sotto il diktat occidentale, non saranno mai dimenticati, né perdonati.

I Russi sanno perfettamente cosa non vogliono più...!

 

La Russia si rialzò enorme, indignata e determinata a vivere la propria vita, a modo suo. Da una nazione impoverita, umiliata, derubata e asservita all'Occidente, nel giro di pochi anni il paese si è evoluto in una Russia libera e indipendente, facente ancora parte dei paesi più sviluppati e potenti della Terra.

 

Proprio com'era prima di Gorbachev, la Russia è di nuovo in grado di aiutare quelle nazioni che subiscono gli attacchi ingiusti e viziosi dell'impero Occidentale.

 

 

 

 

E' vero che il Presidente Vladimir Putin, l'uomo che sta guidando questo rinascimento, è un tipo tosto, ma la Russia e il mondo sono sotto una grande minaccia, per cui questo non è il momento per i deboli.

 

Il Presidente Putin non è perfetto (chi lo è per davvero?), ma è un vero patriota e, oserei dire, un internazionalista.

 

Ancora una volta, l'Occidente odia sia la Russia che il suo leader. Non c’è da stupirsi:

una Russia imbattuta, forte e libera è il peggior nemico che Washington e i suoi tirapiedi possano immaginare.

Questo è ciò che sente l'Occidente, non la Russia.

 

Nonostante tutto ciò che le è stato fatto, nonostante le decine di milioni di vite perse e rovinate, la Russia è sempre stata pronta a scendere a compromessi, persino a perdonare, se non dimenticare.

 

C'è qualcosa di profondamente patologico nella psiche Occidentale. Non riesce ad accettare nulla che non sia una completa e incondizionata sottomissione. Deve controllare tutto, deve essere al comando e sopra ad ogni cosa; deve sentirsi eccezionale. Persino quando uccide e distrugge l'intero Pianeta, insiste nel sentirsi superiore al resto del mondo.

 

Questa fede nell'eccezionalismo è la vera religione Occidentale, molto più forte persino del Cristianesimo, che per decenni non ha mai svolto alcun ruolo importante.

 

L'eccezionalismo è fanatico, fondamentalista e indiscutibile.

 

Insiste a dire che questa narrativa è l'unica disponibile in tutto il mondo, vale a dire che l'Occidente deve essere visto come il leader "morale", il faro del progresso, l'unico giudice e guru competente.

 

Le bugie si accumulano una sopra l'altra.

 

Come per tutte le religioni,

più assurda è la pseudo-realtà, più brutali ed estremi sono i metodi usati per mantenerla. Più ridicole sono le macchinazioni, più potenti sono le tecniche utilizzate per sopprimere la verità.

Oggi, centinaia di migliaia di "accademici", insegnanti, giornalisti, artisti, psicologi e altri professionisti altamente retribuiti e provenienti da tutte le parti del mondo, vengono utilizzati dall'Impero per due soli scopi:

  • glorificare la narrativa Occidentale

  • screditare tutto ciò che si mette sulla sua strada; provare per credere

La Russia è l'avversario più odiato dall'Occidente assieme alla Cina, l'alleato stretto della Russia che si trova al secondo posto.

 

La guerra di propaganda scatenata dall'Occidente è così folle e così intensa, che persino alcuni cittadini Europei e Nordamericani cominciano a mettere in dubbio le versioni provenienti da Washington, Londra e altrove.

 

Ovunque uno si gira, trova un tremendo miscuglio di bugie, mezze bugie e mezze verità; una complessa e innavigabile palude di teorie cospirative.

 

La Russia è stata attaccata,

  • per aver interferito negli affari interni degli Stati Uniti

  • perché aver difeso la Siria

  • per aver preso le parti delle nazioni indifese e intimidite

  • per avere dei potenti mezzi di comunicazione tutti suoi

  • per aver doppato i suoi atleti

  • per essere ancora comunista

  • per non essere più socialista...

In breve,

per tutto ciò che è immaginabile e inimmaginabile.

La critica alla Russia è così profonda e ridicola, che è più che lecito cominciare a farsi delle domande:

"E il passato? Che dire della narrativa Occidentale sul passato Sovietico, in particolare sul periodo post-rivoluzionario e il periodo tra le due guerre mondiali?"

Più analizzo questa attuale propaganda anti-russa e anti-cinese, più sono determinato a studiare e scrivere a proposito della versione Occidentale sulla la storia Sovietica.

 

In futuro, sono seriamente intenzionato ad indagare su questi argomenti insieme ai miei amici, gli storici Russi e Ucraini.

 

Agli occhi dell’Occidente, i Russi sono dei "traditori".

 

Sia in passato che ora, invece di unirsi ai saccheggiatori, sono rimasti accanto ai " paesi miserabili". Si sono rifiutati di vendere la loro madrepatria e di schiavizzare il loro stesso popolo. Il governo Russo sta facendo tutto il possibile per fare in modo che il suo paese diventi autosufficiente, completamente indipendente, prosperoso, fiero e libero.

 

Ricordatevi che "libertà", "democrazia" e molti altri termini, in altre parti del mondo hanno significati completamente diversi. Quello che sta accadendo in Occidente, non potrà mai essere descritto come "libertà" in Russia o in Cina, e viceversa.

 

Le società frustrate, collassanti, atomizzate ed egoiste dell'Europa e del Nord America non sono da ispirazione nemmeno per il loro stesso popolo.

 

Ogni anno, scappano a milioni in Asia, in America Latina e persino in Africa. Scappano dal vuoto, dall'assenza di significato e dal freddo emotivo. Tuttavia, non è compito della Russia o della Cina, dir loro come vivere o non vivere!

 

Allo stesso tempo, le grandi culture come la Russia e la Cina non hanno bisogno e non vogliono sentirsi dire dagli Occidentali, che cosa sono la libertà e la democrazia.

 

Non attaccano l'Occidente e si aspettano di non essere attaccati.

 

È davvero imbarazzante che i paesi responsabili di centinaia di genocidi e di aver ucciso centinaia di milioni di persone in tutti i continenti, abbiano ancora il coraggio di dare lezioni agli altri...

 

Molte vittime sono troppo spaventate per parlare, ma non la Russia...

 

È composta, gentile, ma pienamente determinata a difendersi se necessario; la stessa cosa vale per molti altri esseri umani che vivono su questo pianeta bello, ma profondamente segnato.

 

La cultura Russa è enorme:

dalla poesia alla letteratura, alla musica, al balletto e alla filosofia...

I cuori Russi sono morbidi e si sciolgono facilmente quando vengono avvicinati con amore e gentilezza.

 

Eppure, quando vengono minacciate le vite di milioni di persone innocenti, sia i cuori che i muscoli dei russi si trasformano rapidamente in pietra e acciaio. In questi momenti, quando solo la vittoria può salvare il mondo, i pugni russi diventano duri, e lo stesso vale per l'Armata Rossa.

 

Nel sadico ma codardo Occidente, non esiste il coraggio Russo. Inevitabilmente, sia la speranza che il futuro si spostano verso est.

 

Ecco perché la Russia è così disperatamente odiata dall'Occidente...