14 maggio 2014

dal Sito Web GazzettaDelApocalipsis

traduzione di Nicoletta Marino

Versione originale

 

 

 

 

 

 

 

  • Il progresso: cos'è?

  • Ciò che viviamo adesso è realmente progresso?

  • L'essere umano, con il trascorrere dei millenni, ha veramente migliorato?

 

Queste sono domande che in pratica nessuno fa, perché il buon senso della società le considera assurde. Domande che in apparenza non hanno senso alla luce delle tecnologie e dei progressi scientifici raggiunti.

 

Ma in realtà, è il momento giusto per farle e affrontare le conseguenze delle possibili risposte.

 

Indubbiamente, la maggior parte delle persone affermerà che l'umanità è progredita e che questo progresso è più che mai concreto negli ultimi due secoli e quindi dibattere sull'argomento non ha nessuna logica.

 

Alcuni di noi, però, dubitano seriamente di questo e possiamo provarlo…

 

 

 

 

 

 

QUESTO NON E' PROGRESSO

 

Mettiamo le carte in tavola: la tesi che sostiene quest'articolo è che non siamo progrediti affatto. Anzi, peggio! La nostra tesi è che, di fatto, in questo lasso di tempo abbiamo fatto passi indietro.

 

Su cosa ci basiamo per fare un'affermazione così temeraria?

 

Il dizionario definisce "progresso" e "progredire" come "avanzamento" e "miglioria".

 

Allora sorge la domanda.

Definizione del dizionario RAE

- progredire 1. intr. Avanzare, migliorare, fare passi avanti in una determinata materia.

- progresso (dal lat. progressus). 1. m. Azione dell'andare avanti. 2. m. Avanzamento, promozione, perfezionamento.

 

 

Un passo indietro

 

Come succede con gli altri animali, noi abbiamo bisogno di alcuni elementi per vivere: acqua, cibo e un ambiente adeguato in cui abitare.

 

La natura mette a nostra disposizione questi elementi fin dalla nostra nascita in forma libera e gratuita. L'unica cosa di cui abbiamo bisogno è impiegare il nostro tempo e le nostre energie per ottenerli per garantire la nostra esistenza.

 

 

 

 

Questa è la posizione da cui parte l'umanità come succede anche per gli animali.

 

Su queste basi, è molto facile dedurre cosa sarebbe un autentico "progresso".

 

L'essere umano sarebbe progredito effettivamente se nascendo avesse avuto la sicurezza di non doversi preoccupare né per il suo sostentamento, né per dove vivere e impiegare così la maggior parte del tempo alla conoscenza, creatività, alla scoperta o al piacere.

 

In altre parole: il progresso consiste nel non essere intrappolati nei meccanismi di sostentamento che sono proprie del resto degli animali e poter investire tutto il nostro tempo per il completo sviluppo del nostro intelletto superiore.

 

 

 

 

Questo sarebbe il progredire dal punto di vista umano.

 

Lo abbiamo raggiunto? La risposta è no.

 

Noi esseri umani continuiamo a dedicare la maggior parte della nostra vita a garantirci il sostentamento e il nostro habitat.

 

L'unica cosa che è cambiata è la forma di farlo, molto più complicata ed elaborata, frutto della tremenda complessità della società che abbiamo costruito: ognuno di noi ha bisogno di lavorare continuamente per avere acqua, cibo e un alloggio.

 

 

 

 

L'umanità quindi non è stata capace di superare le sue dipendenze naturali più semplici e sotto quest'aspetto non siamo progrediti di un millimetro per quanto vogliamo cercare.

 

Eppure, paradossalmente è cambiata la nostra relazione con gli elementi che garantiscono il nostro sostentamento, perché abbiamo perso il libero accesso a ciò che la natura ci offriva gratuitamente: acqua, cibo e ambiente.

 

 

 

 

Adesso, a differenza dei nostri predecessori, non possiamo più accedere liberamente alle risorse naturali.

 

La complessità del mondo che abbiamo creato lo rende impossibile e ci obbliga a dipendere sempre più strettamente da intermediari che si arrogano il controllo e il potere delle risorse naturali che non appartengono loro.

 

Oggi c'è tutta una società strutturata che s'interpone tra ogni individuo e ciò che la natura ci offre gratuitamente.

 

Per concludere, non solo non siamo andati avanti, ma di fatto siamo retrocessi.

 

Fin dall'inizio dei tempi, nati individui liberi su questo pianeta, abbiamo fatto un passo indietro, anche se disponiamo di milioni di risorse tecnologiche spettacolari, di progressi scientifici allucinanti e di una società straordinariamente complicata.

 

E nessuno vuole affrontare questa realtà.

 

 

 

 

 

 

A COSA SERVE LA TECNOLOGIA

 

E questo ci fa imbattere in una delle grandi contraddizioni che stiamo vivendo: la tecnologia non ha niente a che vedere con il progresso reale.

 

In fondo, la tecnologia e la scienza non ci hanno portato nessun progresso sostanziale e profondo, perché come abbiamo detto, continuiamo ad avere le dipendenze che avevamo all'inizio.

 

 

 

 

 

Il fondamentalismo scientifico - tecnologico

 

Molti di voi interpreteranno tutto questo come una critica per il progresso scientifico e tecnologico, spinti da questa nuova corrente che inonda tutto e che potremmo chiamare fondamentalismo scientifico - tecnologico:

una specie di fanatismo basato sull'adorazione ceca del progresso tecnologico e scientifico nonostante le conseguenze che questo comporta.

Questo tipo di persone rispondono in automatico come se, dentro di loro, qualcuno azionasse un bottone.

 

Quando qualcuno mette in dubbio l'uso che facciamo della scienza o della tecnologia, inizia a parlare senza sosta dei grandi progressi della medicina, della lotta contro le malattie, dell'aumento di speranza di vita, progressi tecnologici come veicoli, dei viaggi sulla Luna e dell'esplorazione dello spazio.

 

 

 

 

Una volta arrivati al nocciolo della questione che interessa loro, cioè gli aspetti più superficiali e apparenti di questi progressi, accusano gli interlocutori di essere,

"retrogradi che pretendono di tornare a vivere nelle caverne o ai tempi della peste".

Una risposta così ridicola come se qualcuno che osasse criticare il governo o le strutture del potere rispondesse con,

"pretende di istaurare il caos ed è amante del crimine e di essere un selvaggio".

La sua è una posizione estremista per certi versi.

 

 

 

 

Per quanto abbiamo visto, nella sua visione distorta della realtà, l'umanità deve essere per forza al servizio degli strumenti che crea e non viceversa.

 

Secondo loro, ogni scoperta o progresso, è un nuovo territorio che deve essere colonizzato obbligatoriamente anche se si tratta di una terra arida e piena di residui tossici e parassiti velenosi. Il progresso scientifico e tecnologico, nelle loro mani, si è trasformato in un controsenso, in un servilismo cieco dello strumento per il semplice fatto che esiste, e non ha importanza la funzione originale per cui fu creato.

 

 

 

 

Il proverbio dice che quando il saggio indica la luna, il pigro guarda il suo dito. Nel caso in questione è confondere la tecnologia col progresso è come guardare il dito…

 

Questo spiega come e perché siamo arrivati alla situazione in cui ci troviamo.

 

 

 

 

 

Uno strumento usato male

 

Questi fondamentalisti tecnologi dovrebbero comprendere che quando diciamo che la tecnologia non è servita a generare un progresso reale, non pretendiamo assolutamente criticare la tecnologia o il progresso scientifico, perché farlo sarebbe cadere nell'assurdo.

 

Sarebbe ridicolo come criticare l'esistenza dei telescopi, delle pentole o dei violini; o come criticare la fusione nucleare, l'elettrolisi o la meccanica quantistica.

 

I progressi tecnologici e scientifici sono solo meri strumenti e come tali si devono utilizzare e tutto dipende da chi e come li utilizza.

 

Non sono, quindi, né buoni, né cattivi.

 

Una sega elettrica è cattiva? No. E' uno strumento ideato bene. Però, nelle mani di un pazzo può fare molti danni.

 

 

 

 

Questo è quanto affermiamo:

non abbiamo saputo utilizzare adeguatamente questi meravigliosi progressi e per colpa nostra non hanno generato un vero progresso, ma un insieme di nuove dipendenze e schiavitù a livello vitale, incarnate in una complessità sempre più insostenibile.

E non è la cosa peggiore.

 

La cosa più grave è che gli straordinari progressi che stiamo realizzando, ci stanno portando irrimediabilmente verso il momento più pericoloso della storia dell'umanità.

 

A un punto senza ritorno…

 

 

 

 

 

 

NON SI TRATTA DI UN PROBLEMA CICLICO!

 

Quando affermiamo che il momento che l'umanità sta vivendo è critico e che le nostre creazioni mettono in pericolo la nostra essenza di esseri umani, escono di nuovo all'assalto le orde programmate dal Sistema.

 

La loro risposta all'unisono, come una brigata allenata, è sempre la stessa:

"Questo punto di vista è assurdo! Siete dei retrogradi! Avete paura del progresso!"

E sono soliti terminare con queste affermazioni con la "loro saggia decisione" sull'evoluzione umana:

"La rivoluzione tecnologica che viviamo adesso è analoga alla rivoluzione industriale. La storia è fatta di cicli che si ripetono e non viviamo né un momento culmine né un punto senza ritorno, ma solo una tappa della nostra costante evoluzione, come tante altre fino ad ora".

 

 

 

E in parte hanno ragione: nella storia, i cicli si ripetono.

 

Sfortunatamente, però, se si ha la mente piatta, tutto si vede a due dimensioni. Il problema che hanno queste persone è proprio questo: sono incapaci di vedere la terza dimensione In effetti, a livello sociale, politico ed economico, si producono cicli ripetitivi.

 

Esiste un elemento, però, che non segue nessun ciclo ripetutamente. Ma segue una linea ascendente che cambia assolutamente tutto:

l'evoluzione tecnologica e scientifica.

Quindi, l'evoluzione delle società umane non è composta di cerchi con un ruolo piano che si ripete all'infinito.

 

 

 

 

E' molto simile a una scala a chiocciola il cui asse verticale corrisponde alle trasformazioni tecnologiche e scientifiche.

 

E come tutti sappiamo, le scale servono a cambiare la nostra posizione e a portarci a nuovi livelli inimmaginabili per chi ha la mente a due dimensioni. Perciò diciamo che il momento in cui vive l'umanità adesso non ha paragoni e non esistono eguali in passato che si possono applicare a quanto avverrà.

 

Fare previsioni basandoci su situazione del passato, in questo caso è sbagliato. Per aggiungere più difficoltà, inoltre, al momento di fare previsioni, risulta che questa scala che stiamo salendo non ha tutti i gradini uguali.

 

 

 

 

L'altezza dei gradini aumenta in maniera esponenziale alla salita e perciò non possiamo sapere con sicurezza quale sarà la misura del prossimo gradino.

 

Ogni gradone che l'umanità sale è uguale a mille gradoni precedenti e la proporzione varia a ogni scalone perché la velocità con cui avvengono le nuove scoperte scientifiche e i nuovi progressi tecnologici è ogni volta maggiore.

 

 

 

 

Quindi, non lasciatevi ingannare dalle voci anestetizzanti che ci sussurrano che,

"tutto va bene e che abbiamo già percorso questo cammino".

L'umanità sta percorrendo un sentiero inesplorato e stiamo entrando in un territorio dove ogni passo che facciamo esige una responsabilità molto più grande perché le conseguenze di ogni passo falso sono incalcolabili.

 

E questa è una responsabilità che ognuno di noi porta su di sé e che nessuno con un minimo di coscienza non dovrebbe eludere.

 

 


 

 


 

IL PERICOLO E' INSITO NEL POTERE

 

La DOMANDA CHE TUTTI DOBBIAMO FARCI è:

  • L'umanità è veramente pronta per ciò che otterrà grazie al suo intelletto?

  • E' capace di prendere piena coscienza delle conseguenze dei suoi atti?

Se siamo ben attenti, vedremmo che la nostra coscienza di esseri umani, cresce a una velocità inferiore all'avanzamento dei nostri progressi scientifici e tecnici.

 

Le ambizioni, la pazzia e i difetti umani sono cambiati di poco nei secoli.

 

Eppure la tecnologia e il suo potere, messi insieme, crescono decade dopo decade fino a limiti inconcepibili. E questo dislivello aumenta senza sosta.

 

In altre parole, quando disponevamo di una tecnologia che ci permetteva di fabbricare spade, uccidevamo con le spade.

 

 

 

 

Quando abbiamo avuto l'energia nucleare, abbiamo sganciato bombe atomiche.

 

 

 

 

La nostra coscienza di esseri umani è progredita molto poco rispetto al potere che abbiamo al momento.

 

E non possiamo chiudere gli occhi difronte a questa realtà.

 

 

 

 

 

Nelle mani di pazzi

 

I progressi tecnologici attuali saranno usati dallo stesso tipo di persone pazze, persone malvage e corrotte che li hanno usati fino adesso nella storia, ma la differenza è che adesso le conseguenze dei loro atti possono essere irreversibili.

 

Per capire meglio ciò che stiamo vivendo vi diamo un piccolo esempio.

 

Un secolo fa, gli uomini più potenti disponevano di un esercito a cavallo, con soldati armati di spade e che indossavano armature e le persone che dominavano andavano a piedi, brandivano bastoni di legno e potevano facilmente nascondersi nei boschi.

 

 

 

 

Adesso le persone potenti dispongono di aerei da combattimento e di missili nucleari tali da poter distruggere il mondo intero e possono monitorare dal cielo anche l'ultimo movimento di ogni persona, dovunque si trovi, e distruggerla senza che possa opporsi o nascondersi da qualche parte.

 

 

 

 

La differenza di potere, quindi, tra le persone più potenti e meno potenti, è aumentata a livello esponenziale, e in forma proporzionale al proprio progresso tecnologico; intanto la corruzione e la malvagità dei potenti continua ad essere la stessa.

 

Prima era l'uomo contro il cavallo; adesso è l'uomo contro il missile nucleare. Dite quello che volete ma questo non era mai successo in tutta la storia dell'umanità.

 

Ogni volta, un gruppo più piccolo di persone detiene un potere più grande e presto, la situazione sarà irreversibile se non cerchiamo rimedio immediatamente.

Ancora c'è qualcuno tanto incosciente da non voler vedere il pericolo che incombe su tutti noi?

 

 

 

 

 

 

PERCHE' NON ESISTE UN PROGRESSO REALE?

 

Abbiamo chiarito due idee sul progresso scientifico - tecnologico che l'umanità ha sperimentato:

  1. Non è diventato un progresso reale dell'essere umano al momento del suo impiego.

     

  2. Ci ha portato a una situazione critica che promette di essere un punto senza ritorno e senza riferimenti.

Eppure la maggior parte dei progressi tecnici e scientifici sono stati concepiti, generalmente, con le migliori intenzioni. La maggior parte sono stati creati per il bene comune.

 

Allora, com'è possibile che sistematicamente tutto ciò che creiamo per "il bene", finisce sempre per essere utilizzato "male" e una volta dopo l'altra dobbiamo soppesare i vantaggi e gli svantaggi di tutto ciò che inventiamo?

 

Se dopo ogni invenzione "fatta per un benessere" dobbiamo valutare quanto ci pregiudica, significa che la nostra evoluzione è quanto di più inefficiente ci sia.

 

E' come se ogni volta che baciassimo un essere amato, dovremmo calcolare quante malattie possiamo trasmettergli con quel bacio. Chi si vedesse obbligato a farlo, sarebbe un essere ammalato e dovrebbe curarsi. Giusto?

 

L'umanità si trova proprio così a ogni progresso che realizza.

 

 

 

 

Creiamo medicine e vaccini per curare le malattie, ma con il passare degli anni, scopriamo gli effetti secondari e nocivi che provocano e i nuovi dolori che causano.

 

 

 

 

Creiamo veicoli fantastici che ci permettono di muoverci a grande velocità, ma il petrolio da cui dipendiamo è fonte di guerre e contaminazione a un punto tale da danneggiare l'equilibrio atmosferico del pianeta.

 

 

 

 

Creiamo fonti di energie favolose come le centrali nucleari, ma una sola falla al loro interno, comporta una contaminazione mondiale senza precedenti.

 

Come si può essere così maldestri? Tutto ciò non ha logica alcuna.

 

Se una cosa fallisce, è perché fallisce dentro la nostra mente, a livello comune e individuale.

 

 

 

 

I nostri progressi scientifici e tecnologici ne sono la testimonianza.

 

Nonostante tutto ciò che abbiamo creato e che conosciamo, dovremmo garantire che ogni essere umano che nasce su questo pianeta non abbia preoccupazioni per tutta la sua esistenza, sia per il sostentamento, sia per avere un tetto sotto cui vivere.

 

La scienza e la tecnologia ce lo permettono da decenni:

potremmo dedicare la maggior parte del nostro tempo e delle nostre energie vitali, non a lottare per il nostro sostentamento come un animale qualsiasi, ma per attività superiori a carattere creativo o intellettuale.

Però, l'unica cosa che abbiamo ottenuto col passare dei secoli, è stato crescere di numero fino a mettere in pericolo le risorse del pianeta e vivere molti anni di più dei nostri avi per lavorare ancora più a lungo spendendo risorse per garantire il nostro sostentamento.

 

E questo lo chiamiamo "progresso".

 

E' semplicemente ridicolo!

 

 

 

 

E' arrivata l'ora che la smettiamo di servire come zombi questa grande macchina e che ci facciamo una volta per tutte le domande necessarie:

  • Siamo più felici dei nostri avi?

  • Siamo migliori esseri umani di altri momenti della storia, si o no?

  • Il pianeta e ciò che ci circonda in generale sta meglio o peggio ogni giorno che passa? Si o no?

E soprattutto:

  • Che cosa stiamo cercando?

  • Che cosa vogliamo essere?

  • Come vogliamo che siano le nostre vite?

  • Quali sono i nostri sogni?

Rispondiamo con sincerità a queste domande e sapremo se il progresso è reale o ci stiamo ingannando.

 

Vale la pena fermare le macchine e discuterne accuratamente, anche se questo comporta lo sforzo titanico di dover alzare lo sguardo dallo schermo dell'I-phone per qualche minuto…